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Grazie al Pronto Soccorso dopo anni
In molte occasioni della mia infanzia, tra il '94 e il 2000, mi sono presentato al vostro pronto soccorso. Devo dire che, anche se la mia famiglia era la più povera di San Vito e noi ci sentivamo dei bambini maltrattati, quando entravamo in pronto soccorso, sia medici che infermieri ci trattavano da persone care a loro. Adesso sono 20 anni che manco dall'Italia, ma l'allora responsabile del reparto mi trattava come se gli importasse veramente che io venissi curato in fretta.
Gli infermieri mi tenevano la mano quando piangevo dalla disperazione della droga. Parecchie volte venivo ricoverato per overdose di eroina, in un periodo dove vivevo per strada, e nessuno mi aiutava o mi chiedeva come stavo. C'era un infermiere con i ricci e i baffi che mi nascondeva dei cerotti puliti e degli anti dolorifici nella giacca. Mi teneva la mano e mi lasciava piangere la mia disperazione in pace. C'era una dottoressa giovane, proprio verso la fine della mia carriera da eroinomane. Lei si prese cura della mia ragazza che io avevo picchiato. Insieme mi denunciarono, e lei si riprese. Grazie a lei, Anna trovò la forza di rialzarsi.
Volevo ringraziarvi di cuore. Forse non lo sapevate, ma quei giorni voi mi avete dato calore umano, mi avete rispettato anche quando tutto mi crollava addosso. Voi avete lavato la faccia di un ospedale pieno di dottori egoisti e menefreghisti. Voi avete lasciato il segno nel cuore.
Oggi sono un uomo sposato, e ieri sono diventato papà. Mi sono diplomato e adesso aiuto anche io gli altri.
Grazie al pronto soccorso di San Vito al Tagliamento per non aver mai avuto la porta chiusa, e per aver avuto sempre l'abbraccio pronto.
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