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Delusione ed indignazione
Delusione ed indignazione sono i sentimenti che riporto da parecchi giorni di vita all'interno del reparto di Riabilitazione Neuromotoria, in cui ho volontariamente assistito mio figlio, qui inviato dal Reparto Neurochirurgia dell'Ospedale Civile di Pescara.
Pressoché impossibile (almeno durante il mese di agosto 2013) ottenere dai medici di reparto qualunque tipo di colloquio che andasse oltre il "Buongiorno, tutto bene?".
Svariati errori od omissioni nella somministrazione dei farmaci.
Perla finale: mio figlio si dimette volontariamente e, alla firma per dimissioni volontarie, seguirebbero soltanto i freddi saluti se non fossi io a chiedere quale sia la terapia farmacologica da proseguire a casa.
Mi viene risposto che "a chi si dimette volontariamente non viene indicata la terapia" (!!!!!).
Osservo serenamente che mi sembra inevitabile riportare gravissimi danni dalla improvvisa interruzione di antiepilettico e cortisone, che gli vengono somministrati ma di cui ignoro nome e dosaggi, e che nessun altro medico potrà tempestivamente prescrivere a mio figlio senza conoscerne la cartella clinica.
Solo DOPO questo rilievo, ottengo "spontaneamente" la lista di farmaci e dosaggi da proseguire a casa.
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