Dettagli Recensione
Reparto Cardiochirurgico
Io non sono un esperto, spiego gli avvenimenti accaduti a mio padre Egidio, 72 anni, in buono stato di salute: è entrato al Policlinico San Matteo reparto cardiochirurgico, ancora gestito da Viganò, per un ricovero programmato: doveva fare esami al cuore, senza alcuna indicazione chirurgica e senza alcun tipo di urgenza. Terminati gli esami, doveva essere dimesso venerdì 25/02/2011. Ma, la sera prima, un Cardiochirurgo del reparto ha incontrato mio padre verso le 22:30 e gli ha consigliato un intervento chirurgico di By pass. Mio padre, così consigliato, ha accettato. Lunedì 28 febbraio 2011 è entrato in camera operatoria e durante l'intervento, verosimilmente a causa di un clampaggio non riuscito (come indicato in cartella clinica) ha subìto gravi ischemie ed è uscito dalla sala operatoria in coma totale. Il chirurgo che lo ha operato, all'uscita della sala operatoria, mi ha personalmente detto che l'intervento era riuscito perfettamente; successivamente mi ha confermato che aveva ben visto il problema di clampaggio, ma che non me ne aveva voluto parlare "per non allarmarmi". Mio padre è morto pochi mesi fa (dicembre 2012) senza mai riprendersi, dopo quasi due anni di coma totale, con tutte le sofferenze che si possono immaginare. Altri cardiologi hanno visionato la cartella clinica di mio padre non riscontrando, nel suo quadro, la necessità di un intervento chirurgico che, se anche fosse riuscito, non avrebbe probabilmente garantito benefici di vita. Stiamo valutando azioni legali contro il San Matteo. Aggiungo che nei reparti da noi frequentati, c'erano decine e decine di persone anche anziane ad attendere a volte per ore notizie di loro familiari, con solo 3-4 sedie a disposizione per tutti, nell'atrio degli ascensori. Nei tre bagni a disposizione dei visitatori (un bagno per ogni piano) da me personalmente visitati, non ho mai trovato nè la carta igienica, nè il sapone.
Luca Lambertini
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