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Mio papà (74 anni), operato a Milano per un glioma altamente maligno, avrebbe avuto bisogno di essere indirizzato in una struttura in grado di assicurare assistenza continua ed un programma di riabilitazione costante e completo. Al contrario, con il ricovero nell'Istituto di via Boezio, mio papà è stato di fatto abbandonato nel suo letto, con un programma di riabilitazione ridotto a circa mezz'ora al giorno di fisioterapia (5 gg. su 7), senza alcun programma neppure per eliminare il catetere ed il sondino naso-gastrico. Quest'ultimo era addirittura stato collegato in modo errato, per cui non arrestava l'alimentazione quando l'esofago risultava pieno. Il catetere è stato tolto solo dopo pressante insistenza di mia mamma e, nonostante ripetuti tentativi di dissuasione da parte del personale dell'istituto, che successivamente rimandava il cambio del pannolone se in quel momento bisognava "servire il tè"(sic). Il giudizio è particolarmente negativo per il personale medico e paramedico.