Dettagli Recensione
Riabilitazione neuromotoria
Ho riflettuto molto sullo scrivere o non scrivere una recensione su questa struttura; poi, dopo varie riflessioni e tentennamenti e dopo aver analizzato e cercato di comprendere meglio se la mia fosse solo una recensione dettata da un impulso del momento, in preda a rabbia repressa per la condizione grave di salute in cui si trova mia sorella e frustrazione o una visione obiettiva nel suo complesso ho deciso! Quindi, non senza tristezza nel cuore, scrivo: mia sorella è stata ricoverata in seguito ad aneurisma dell'arteria cerebrale per riabilitazione. Fin da subito ho avuto la netta sensazione di abbandono più totale, freddezza, distacco emotivo nei nostri confronti ma, quel che è più grave, nei confronti di Michela. Sì, chiama Michela e sentite sentite bene voi OSS, infermieri e dottoressa: Michela è una persona, non è un numerino sulla cartella.. Ora potrei elencare una serie di fatti ed episodi con tanto di fotografie (orecchio con piaga attaccato sulla plastica del materasso, cuscino di plastica sporco di feci, ago fuorivena, tubicino dell'ossigeno raccolto da un infermiere per terra e inserito nella tracheo a Michela ecc.). Tralasciamo poi il fatto che i pazienti vengono messi a letto il venerdì alle 15.00 circa e rialzati il lunedì, dopo ben 65- 70 ore. Io mi riferisco alle condizioni del terzo piano - reparto codici rossi. Abbiamo passato i 6 mesi più brutti della nostra vita e tralascio i 2 mesi di coma in rianimazione perchè al Maggiore Michi è stata trattata come una persona e, nonostante l'angoscia per la situazione, sapevamo fosse in buonissime mani. Peccato davvero per le bravissime persone che ho trovato in reparto, perchè non hanno colpe, ma qui si valuta l'insieme.. Punti di forza sono Micol e Giorgia fisioterapiste, Stefano il caposala, che ahimè fa quel che può, Dott. Bertoni, infermiera bionda con capelli lunghi sempre sorridente, professor De Tanti (che ha cercato di parlare con mio padre 6 giorni prima delle dimissioni), alcune OSS che meriterebbero il doppio dello stipendio, ossia quello dei colleghi non in grado. Michi è stata operata da una neurochirurga in gambissima che ha fatto di tutto per salvarle la vita (Dott.ssa Frattianni) per poi finire qui, abbandonata in un letto, lavata poco, croste sui capelli e sedere non vi dico..
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Grazie mille.
annalisabersani@virgilio.it
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