Dettagli Recensione
When the heart speaks
Un Texano Grato Canta le Lodi dell’ARNAS Civico di Palermo: Qui Hanno Riparato il Cuore di un Cowboy.
Ciao a tutti da un vecchio cowboy trapiantato a Corleone! Se mi avessero detto che un giorno avrei scritto una recensione per un ospedale siciliano, vi avrei presi per matti. Eppure, dopo l’infarto che mi ha colto come un tornado in pianura, eccomi qui a raccontarvi del miracolo vissuto al reparto di Cardiologia e Terapia Intensiva dell’ARNAS Civico di Palermo, e soprattutto del dottore che mi ha rimesso in sella, Giuseppe Cirrincione.
Partiamo dal protagonista: il Dottor Cirrincione. Questo uomo è una combinazione di Leonardo da Vinci e Clint Eastwood! Quando sono arrivato al pronto soccorso, con il petto che sembrava esplodere e il sudore freddo addosso, lui è entrato in scena con la calma di un maestro e la determinazione di uno sceriffo. “George, oggi le sistemiamo il motore,” ha detto in un inglese che sapeva di cannolo e caffè stretto. E in due ore, con un intervento da brivido, ha liberato le mie arterie come un artista che scolpisce il marmo. Competenza? Più affilata del mio coltello da cowboy.
Ma non è finita qui. Il reparto di Cardiologia dell’ARNAS Civico è un concentrato di eccellenza. Le infermiere? Angeli in uniforme che sorridevano anche quando io, nel delirio, provavo a insegnar loro il due-passo texano. La Terapia Intensiva? Un mix di tecnologia futuristiche e umanità antica. Macchinari che sembravano usciti da *Star Trek*, ma letti comodi come una sella nuova e finestre con vista sui tetti di Palermo—quasi mi dispiaceva guarire!
E poi, il tocco siciliano: dopo l’intervento, il Dottor Cirrincione passava ogni mattina con un “Come va, cowboy? Oggi camminiamo fino alla Vucciria?”. Mi ha seguito come un padre, spiegandomi ogni dettaglio con pazienza da santo, e quando gli ho chiesto se potevo tornare a mangiare *panelle*, ha riso: “*Solo se le condivide con me”.
A voi expat, turisti, o siciliani doc: se il cuore fa i capricci, correte all’ARNAS Civico. Qui non ti senti un numero, ma parte della famiglia. E al Dottor Cirrincione e al suo team: avete fatto più che salvare una vita. Avete ridato a un vecchio texano la voglia di godersi i tramonti sulle colline di Corleone, le serate in piazza e le risate con gli amici. *Grazie* non basta, ma ve lo dico con tutto il cuore—quello nuovo, fatto a regola d’arte!
George il Texano
(ex di Dallas ora “corleonese” per scelta e testimonial involontario dell’ARNAS Civico!)
P.S.: Nella sala d’attesa c’è un distributore di caffè che batte quello del Texas Memorial Hospital. E lo dico io, che di caffè ne ho bevuti a fiumi!
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