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Voglio pubblicamente commentare il vergognoso accaduto in fase di registrazione al triage di mio padre anziano e invalido, giunto al P.S. in ambulanza in seguito alle complicazioni di una bruttissima infezione.
Ebbene, l'infermiera che lo ha registrato mi ha rimproverata perché mi sono permessa di portare mio padre al pronto soccorso, quasi “minacciandomi” che, viste le condizioni di mio padre, mi sarei dovuta ricoverare anche io. Sosteneva peraltro, davanti agli occhi basiti miei e degli operatori del 118, che poteva essere semplicemente visitato a domicilio e iniziare una terapia antibiotica suggerita dal farmacista. Ora mi chiedo: ”Dove sta di casa la deontologia professionale?”. Chi, in momenti drammatici come questi, non riesce ad entrare in empatia con il paziente, non è degno di svolgere una professione nobile come quella dell’infermiere! Un plauso va invece al personale medico e paramedico in servizio al P.S. per la gentilezza con la quale mi hanno rassicurata prendendosi cura del mio papà.