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Degenza di papà per prostatectomia
Capisco la pandemia, capisco il poco personale in ogni settore, capisco tutto ciò che c'è capire, ma non riuscirò mai a comprendere perchè certe persone vengano impiegate nel gestire il paziente.
Chi lavora o ha rapporti con essere umani, ha il dovere e deve mostrarsi tale che anche se c'è la stanchezza, lo stress o qualsiasi cosa; la persona che deve essere accudita in degenza ha il diritto di essere ascoltata e servita (no come servitù, ma in ciò che gli spetta). Ma la cosa più importante è che deve essere ascoltata, anche con le proprie lacune nell'esprimersi.
Per quanto mi riguarda, ho avuto papà ricoverato presso la struttura di Cefalù e se dovessi avere di bisogno una seconda volta, NON SCEGLIEREI PER NESSUN MOTIVO TALE STRUTTURA.
Abbiamo riscontrato poca serietà, tutto il personale (sia del pronto soccorso che dei reparti) ha fretta e pare non possa perdere tempo con i pazienti. Fretta, anche telefonicamente, nell'unica volta in 8 giorni di ricovero in cui sono riuscito a parlare telefonicamente con loro.
Bene, la prossima volta non sarà più Cefalù.
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