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Che disorganizzazione...
Ricovero mia figlia di 8 mesi per vomito causato da intolleranza al latte vaccino. In sintesi: cinque giorni di ricovero solo per attendere i risultati delle analisi sulle intolleranze alimentari, con mia figlia che già dopo poche ore dal ricovero stava bene. Spreco inaccettabile di danaro pubblico.
Dopo tre giorni di ricovero vado in medicheria a chiedere per quale dannato motivo mia figlia, che sta bene, non viene dimessa. L'infermiere mi interrompe "Ecco, venite tutti qui a chiedere la stessa cosa, che ve ne volete tornare a casa...." (sembra la sottolineatura beffarda di un agente penitenziario). Provo timidamente a rispondergli "Mi scusi buon uomo, mi piacerebbe solo sapere perché non date le dimissioni a mia figlia se non sta facendo alcuna terapia. Abbiamo altri tre bambini a casa che ci aspettano !". Replica: "d'accordo, ma gli altri tre stanno bene, ora è sua figlia che sta male"..."veramente, buon uomo, anche mia figlia sta bene..." vabbé lasciamo perdere.
Ogni mattina mia figlia viene visitata da un medico diverso, ed ogni volta è come ritornare al punto di partenza. Dopo cinque giorni il medico di turno mi fa "Se capisco bene dunque sua figlia ieri non ha vomitato" "Ma ha vomitato solo la prima sera!". Ma la cartella clinica la scrivono in geroglifico?
In un ospedale normale mia figlia sarebbe stata dimessa il giorno dopo, con una lista di analisi da fare per studiare le intolleranze alimentari. Io e mia moglie ci saremmo risparmiati cinque notti in bianco, e forse i contribuenti avrebbero risparmiato un bel po' di soldini. Tanto per chiudere ecco il paradosso: non ci sono posti letto a sufficienza, tant'è che alcuni bambini sono costretti a restare in barella.
Disorganizzazione.
Ospedale privo di parcheggio, demandato completamente agli abusivi di zona.
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