Dettagli Recensione
Senza parole!
Sono davvero delusa dall'ospedale in questione.
A inizio febbraio mi reco in pronto soccorso poiché una cisti vaginale, che da tempo era asintomatica, si era infiammata ed è quindi suppurata. Nel pronto soccorso ginecologico vengo visitata da due ginecologi in gamba, i quali mi aumentano la dose di antibiotico che già assumevo da una settimana, e mi pianificano una nuova visita per il lunedì successivo. Durante la visita successiva, sempre la gentile ginecologa che mi aveva già visto la settimana precedente, decide che devo asportare la cisti perché molto infiammata, e con rischio quindi di infezione; ed inoltre con una visita scrupolosa extra mi rileva anche un polipo cervicale da togliere anch'esso. Il tutto viene programmato con urgenza, infatti il giorno successivo, martedì, mi reco al pre-ricovero perché l'intervento è stato programmato per il mercoledì. Mercoledì mattina mi presento alle 7.00 presso il reparto rosa bianca, dove trovo personale scarso (sono un operatore socio sanitario e nel rispetto dei pazienti io dò sempre del lei e cerco almeno di memorizzare il cognome, in reparto invece sentivo le infermiere dire " vado da QUELLA del polipo" oppure "quella del 320 ha vomitato" .. mai sentito nulla del genere!). Alle 13.30 mi viene comunicato che l'intervento è stato posticipato al lunedì successivo per urgenza in sala operatoria.
Ancora incavolata mi presento all'appuntamento lunedì 27 febbraio alle 8.00 del mattino, logicamente a digiuno, mi vengono rivolte le classiche domande pre-ricovero e mi assegnano il letto di degenza. Alle 17,15 e dopo diverse arrabbiature ,arriva il mio turno. Vengo trasportata con il letto di degenza in sala operatoria e almeno lì trovo personale ottimo, competente, che è capace di mettere le persone a proprio agio. Alle 18.30 ritorno nella camera di degenza e alle 20.00 sento che qualcuno urla nel corridoio "quella della cisti ha fatto la pipì?". Va bene che ero rimasta ormai sola in reparto, ma un po' di umanità? Alle 21.00 mi visita l'ennesima ginecologa che mi dimette dicendo che se avessi avuto problemi mi sarei dovuta recare in orchidea prima di mezzogiorno.
Nei giorni successivi il dolore alla ferita chirurgica è al limite della sopportazione, vado dal mio curante che mi visita e mi consiglia di recarmi nuovamente in reparto. Torno quindi in Orchidea (prima di mezzogiorno come detto in fase di dimissione) e lì un'infermiera mi dice le visite agli esterni le effettuano dopo le 13.00! Benone, circa 4 ore di attesa. Incavolata e dolorante mi reco in pronto soccorso, dove mi indirizzano nuovamente al pronto soccorso ostetrico ginecologico, e qui viene il bello: mi visita la SIMPATICISSIMA ginecologa che mi ha operato, incavolata nera mi dice che di me si ricorda benissimo, che la mia cisti non era da operare perché lei ha faticato molto perché appena ha tagliato è esploso tutto, quindi decide di rimuovere i punti, con una "cattiveria" mai vista prima, ho visto le stelle perché la parte era molto edematosa. Io non ho mai pianto prima, in quell'occasione piangevo come una bambina.
Mi dà appuntamento per il giorno successivo, e Dio vuole che al posto suo ci sia stata la ginecologa gentile che aveva deciso per il mio intervento chirurgico, che con molta dolcezza mi ha spiegato nuovamente che la mia cisti era da togliere assolutamente e mi ha dato una nuova cura e un nuovo appuntamento.
La ferita continua ad oggi a essere dolorosissima ed inoltre perde un sacco di pus, continuo ormai con antibiotici che sono diventati il mio quotidiano. In questi giorni mi recherò in un altro pronto soccorso per avere un secondo parere e, in base a ciò che mi verrà detto, se ci fosse stata negligenza da parte di qualcuno, prenderò i dovuti provvedimenti.
Anziché pensare all'ospedale all'avanguardia, con carrelli automatici e reparti con i nomi di fiori, sarebbe il caso di revisionare il personale medico ed infermieristico.
Commenti
Spero che provino loro ad avere una ghiandola infiammata nelle parti basse, per capire cosa si prova!
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