Dettagli Recensione
Intervento di cardiochirurgia
Il mio commento si riferisce anche alla terapia intensiva che ricopre un ruolo fondamentale dopo un intervento cardiochirurgico. La maggior parte del personale è molto giovane e con pochissima esperienza, straniero (conosce appena l'italiano) esegue gli ordini del cardioanestesista con una freddezza e un distacco disarmanti. La terapia intensiva si presenta come uno "stanzone" con 10 letti divisi tra loro da tende di stoffa spessa e sporche, perennemente aperte, la distanza tra me e l'altro paziente era di un braccio, riuscivo a vedere i miei compagni di disavventura spesso lasciati scoperti e per pudore restavo a guardare il muro davanti a me per ore, sentendomi un numero tra tanti e non una persona con una dignità! Mancano i criteri di pulizia, dovrebbe essere una camera asettica e invece c'è un via vai di infermieri, addetti alla pulizia e alla manutenzione dei climatizzatori che, senza adeguate misure di sicurezza igienica (ad es. guanti, cuffie per i capelli), si muovono tra un paziente e l'altro. Una volta al giorno, per un'ora, è possibile farsi visitare da un parente che con un camice di garza, una cuffia per capelli e un paio di copri scarpe è libero di lasciare microbi ovunque voglia, tanto il controllo è pressoché inesistente. Le equipe di cardiochirurghi sono diverse e non tutte del posto. L'equipe del mio cardiochirurgo (non della lombardia) restava al policlinico tre giorni, durante i quali organizzava interventi, operava e poi lasciava direttive per il fine settimana all'interno della terapia intensiva. Per qualunque problema o complicazione diventava irraggiungibile. E complicazioni ce ne sono state, eccome! Mi sono sentito totalmente abbandonato. Per concludere, sono entrato con un problema al cuore e ne esco con uno al fegato! Le cause restano ancora da chiarire.
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