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Colecistectomia
Dopo due episodi di dolore all'altezza della bocca dello stomaco, ho deciso di contattare il dott. Farhad Nehchiri presso l’ICCS di Milano il quale, alla prima visita senza fare alcuna ulteriore indagine, avendo a disposizione un solo esame della cistifellea che mi ha fatto fare il mio medico curante, in cui veniva diagnosticato un calcolo (di colesterolo) di qualche centimetro, ha deciso che era da asportare. Premetto che nel corso della stessa visita si evidenziava anche una piccola ernia ombelicale, anch’essa da sistemare. In breve, nel giro di pochi giorni non avevo più la colecisti. Dopo l'intervento non solo ho ritrovato la mia ernia ombelicale, ma anche una diastasi che non mi risultava avessi prima dell’intervento; inoltre ho riavuto gli stessi dolori che un gastroenterologo, da me consultato, ha detto che erano imputabili ad una forte gastrite che poi ho curato in modo soddisfacente. Niente più dolori. Ora io mi chiedo: era proprio necessario asportare un organo di una certa importanza senza fare alcun ulteriore esame per stabilirne la funzionalità? Alcuni medici mi hanno detto che era doveroso approfondire prima di intervenire. E' stata una fretta ingiustificata. Ora, bene o male, gli spasmi sono passati, ma resta il fatto che senza colecisti non è più la stessa vita di prima. Come si fa ad ovviare a tutto ciò? A me non sembra difficile, è sufficiente che qualcuno accerti che il chirurgo abbia eseguito tutti i controlli ed esami necessari per stabilire se sia opportuno procedere a qualsiasi tipo di intervento e che il tutto sia fatto secondo coscienza.
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