Dettagli Recensione
Ambiente troppo freddo e asettico
Il mio incubo inizia il 29 dicembre dopo una visita di controllo per una gravidanza gemellare: vengo ricoverata nell'ospedale di Monza il 3 gennaio, partorisco alla 28° settimana, le bimbe vengono ricoverate in terapia intensiva e da lì inizia il nostro calvario. Ma grazie all'aiuto dei medici e delle infermiere del reparto, superiamo i vari ostacoli. Poi purtroppo una gemellina viene trasferita in Mangiagalli per essere operata: l'operazione va bene e sulla preparazione del personale non ho nulla da dire, ma qui troviamo un ambiente freddo e asettico che non aiuta i genitori nè i bambini.. Mia figlia è stata due mesi e mezzo a Monza e sì ha avuto molti problemi di salute, ma è sempre stata curata con affetto e gentilezza da tutti, con il tatto ed il calore di cui ha bisogno un bambino. Invece alla Mangiagalli è solo un posto letto, uno di quei pazienti che per fortuna degli infermieri non possono lamentarsi del trattamento che ricevono..
Commenti
Ma senza un medico che ti ha in cura, non ci può essere una relazione: la conseguenza è la scarsa umanità (il percepito da noi pazienti). Magari hai seppellito un figlio e lo stesso giorno ti può venire detto "come va? Come un periodo difficile?". Rischi di dover spiegare che un figlio ti è morto anche mille volte: del resto per tutti i medici, ostetriche, infermieri che incontri, sei uno sconosciuto.
Poi per i padri il bagno è quello del piano terra, utilizzato quotidianamente dai padri dei bimbi malati come dai senzatetto, ospitati dall'ospedale quotidianamente nelle ore notturne (apparentemente consapevolmente: si rischia di stare male solo per l'odore).
Il punto è come è pensata l'organizzazione: del personale non posso dire nulla, perché alla fine non posso dire di avere conosciuto nessuno per più di pochi istanti.
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