Dettagli Recensione
Esperienza negativa presso Sviluppo nuovi farmaci
Prendendo spunto da un’altra recensione relativa a questo Istituto, ritengo anche io doveroso lasciarne una, per dare dignità a mia mamma, paziente oncologica venuta a mancare ormai un anno fa.
Mia mamma era in cura da diversi anni nella sua Regione di residenza. In seguito a fallimento di chemioterapia su metastasi al fegato da carcinoma della mammella, il suo oncologo la mette in contatto con la divisione di IEO relativa allo Sviluppo di nuovi farmaci per terapie innovative, diretta dal dottore Giuseppe Curigliano.
Mia mamma viene convocata presso la suddetta divisione per una prima visita e delle analisi del sangue preliminari. Dopo questa prima visita passa un mese e mezzo, durante il quale la sua situazione, già molto compromessa, si aggrava ulteriormente. Viene ricontattata per una seconda visita e delle nuove analisi del sangue – è necessario specificare che ogni visita richiede uno spostamento da Sud a Nord, con dispendio notevole di energia e di soldi. Durante questa seconda visita, la dottoressa Locatelli comunica a mia mamma che, a causa di alcuni parametri fuori norma (transaminasi molto alte), probabilmente non rientrerà nel percorso di terapia sperimentale che era stato inizialmente pensato per lei. In seguito ad alcune lecite domande di mia mamma, che ancora ricordo testualmente (“Dottoressa, ma posso fare qualcosa per fare rientrare questi parametri nella norma?”), la dottoressa, noncurante della delicata situazione psicologica di una paziente oncologica in stato avanzato, risponde dicendo: “Ma insomma signora, lei non si rende conto della gravità della sua situazione?! Lei ha un tumore in stadio avanzato, io non posso assumermi responsabilità su di lei.”
Comprendo benissimo che i parametri per rientrare in percorsi di terapia sperimentale siano molto rigorosi. Comprendo, altresì, che l'aspettativa di vita di mia mamma in quel momento era già molto bassa. Razionalmente, non potevamo sperare in una terapia risolutiva. Tuttavia, non augurerei mai a nessuno di essere nei panni di una paziente o della figlia di una paziente, in seguito ad un confronto così immotivatamente privo di tatto. In quel momento a mia mamma è crollato il mondo addosso, e certamente non meritava un trattamento simile.
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