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Placenta previa centrale non diagnosticata
Alla mia prima gravidanza ho deciso di affidarmi alla ginecologia di Melzo. Sono stata visitata ogni mese con visita ecografica addominale e transvaginale con riscontro sempre estremamente positivo da parte della dottoressa rispetto al mio stato di salute e quello di mio figlio. Durante la visita morfologica effettuata da un privato (consigliato dalla dottoressa) mi era stata evidenziata una placenta bassa, a 0.8 mm. dal collo dell'utero da monitorare attentamente. La dottoressa in tutte le visite successive ha sempre confermato che la mia placenta era laterale, tant'è che ha dichiarato all'INPS, a 33 settimane, la maternità flessibile post parto in quanto GRAVIDANZA FISIOLOGICA. Ebbene, due giorni dopo questo controllo sono stata ricoverata a seguito di un'emorragia grave dove abbiamo rischiato entrambi di perdere la vita e dove nell'immediato, presso l'ospedale in cui mi ero recata, mi è stata diagnosticata placenta previa centrale. Chi conosce la problematica sa che è praticamente impossibile non osservare e notare la placenta posizionata in questa maniera e la mia gravidanza sarebbe dovuta essere ritenuta "a rischio" dal 5° mese, cosa che non è avvenuta. Oltre a questo grave errore, la cosa che più dispiace è la mancanza di umanità da parte della dottoressa che, dopo aver comunicato l'avvenuto, è letteralmente sparita nonostante gli appuntamenti fissati per l'avvicinarsi del parto. Oltre alla mancata diagnosi, le misure del mio bambino erano completamente errate e non parliamo di numerini. Sono convinta che errare è umano, nonostante questo errore abbia messo in estremo rischio me e il mio bambino, ma la mancanza di cura e umanità che un medico deve avere nei confronti del paziente è inaccettabile.
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