Dettagli Recensione
DisHumanitas
L'humanitas, così come altri rinomati istituti oncologici del bel paese, è una Struttura di Ricovero Pubblica della ASL di Milano, ma è come se non lo fosse. Nessuno mette in dubbio la competenza dei medici, per fortuna l'Italia ne sforna abbastanza, il vero problema è il sistema che ci propinano e noi, popolo inetto, accettiamo. Se il Cancer center non dà priorità ai malati oncologici, che Cancer center è? Se hai già fatto l'intervento loro non ti prendono in carico perché porti meno soldi e devi arrangiarti da solo, anche se hai metastasi. Il marketing del loro sito dice ben altro... poi l'oncologo, dopo visita intramoenia, neanche risponde perché troppo impegnato. Sicuramente l'oncologia è un reparto dove si lavora moltissimo, ma non mi spiego come facciano a trovare il tempo per fare le visite a pagamento e non per rispondere ad un'email. Devo dire che al Besta e all'Istituto nazionale da questo punto di vista sono molto efficienti. Dopo aver comunicato all'oncologo che la prima visita cardiologica necessaria per intraprendere la terapia chemioterapica era dicembre, non ha avuto neanche la pietà di dire "mi dispiace non posso farci nulla". L'Humanitas è tenuto a seguire le linee guida del Ministero della sanità che potete consultare qui http://www.salute.gov.it/rssp/paginaParagrafoRssp.jsp?sezione=risposte&capitolo=valutazione&id=2670
Il paziente è abbandonato a sé stesso, deve provvedere da sé alle prenotazioni scontrandosi con una segreteria oncologica che di humanitas ha ben poco. Da quanto ho potuto leggere gli altri reparti, come ortopedia, funzionano, ma il CANCER CENTER no. "Chirurgia e degenza da spettacolo, ma l'oncologia lascia e desiderare" è il commento del mio medico di base in seguito alla sua esperienza personale. Il Policlinico Gemelli ha uno sportello cancro che funziona DAVVERO, la signora Antonella è un angelo. Dovremmo smetterla di affidarci a questi istituti accettando di fare tutto da noi quando loro sono convenzionati e accreditati. Dovremmo lottare affinché i soldi pubblici vengano investiti negli ospedali che, seppur pieni, garantiscono la presa in carico totale a prescindere dalla chirurgia. Per un malato oncologico è molto importante. Purtroppo noi meridionali abbocchiamo come pesci perché alla ricerca di buona sanità.
Commenti
A casa svengo ancora, ambulanza e altro ospedale, dove mi salvano la vita. La chemioterapia mi stava uccidendo. Ero quasi morta, non controllavo più il corpo e soprattutto ero entrata in leucopénia grave 700 unita per microlitro di sangue. Poteva uccidermi un semplice starnuto al fianco. Ho sospeso la chemio. Poi c'è voluto un mese per risollevare i parametri dei leucociti, ma solamente iniettati dall'ospedale che mi salvò. Le dottoresse dell'Humanitas mi contattarono dopo la dimissione per cosa? Per fissarmi la data chemioterapica successiva! Pessimo meccanismo. Quindi attenzione. Sentite anche altre strutture.
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