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Giudizio riabilitazione su soggetto con handicap
Dopo una permanenza di 20 giorni per riabilitazione post operatoria di frattura collo del femore su paziente di 86 anni affetto da principi di demenza senile riconosciuta, il giudizio che diamo è pessimo nel trattamento organizzativo e terapeutico. Faccio notare che assistenzialmente a supporto era presente una badante per 8 ore al giorno, voluta in accordo dalla struttura dal medico interno, ma pagata da noi.
Puntualmente non inserita per conoscenza del piano di lavoro che svolgevano, neanche per poter a sua volta continuare con metodi e eventuali suggerimenti nel proseguo delle metodologie da applicare una volta dimessa.
Anzi, puntualmente esclusa o chiusa fuori dalla camera ogni qualvolta arrivava il personale interno per pulizie e/o spostamenti durante le varie fasi giornaliere.
Inoltre abbandonata dallo stesso personale nel pre/post terapia fisiopediatrica, nei corridoi o nella saletta pranzo anche durante il giro giornaliero del medico di turno; dopo aver fatto notare queste situazioni, premetto con testimonianza da parte della nostra badante, ci hanno detto che questo è il metodo e il sistema e la situazione attuale che possono mettere a disposizione.
A Voi il giudizio, la commiserazione, la morale che, applicata al fatto che si parla di persone con problemi di relazione, soprattutto verbale, per cui chiedere sempre e solo: " come sta, come si sente, dove sente male" con soggetti, come ripeto, con problemi riconosciuti e certificati da enti preposti, fa valutare a chiunque che tipo di professionalità ci possa essere in un centro riabilitativo.
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