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Intervento endovascolare fallito
Non avrei mai voluto scrivere la presente recensione, ma così come e giustamente avevo pubblicato la precedente mia estremamente positiva, così per amore di giustizia e verità mi accingo a riportare quanto segue:
L'equipe operatoria non era la stessa del precedente intervento (per la metà degli operatori). L'aneurisma era decisamente più impegnativo da trattare per via endovascolare (posizione critica, dimensioni); ben due consulti medici precedenti ( il primo in una diversa struttura ospedaliera, il secondo privatamente all'Humanitas, avevano suggerito come migliore procedura d'intervento il trattamento in primis del più grosso e impegnativo chirurgicamente, il secondo, successivamente - ripeto, già trattato positivamente) per via endovascolare. La sera precedente ci fu comunicato la modifica del "piano d'azione": entrambi in endovascolare e diversa priorità. SOSPIRONE Di SOLLIEVO... A mia moglie non avrebbero "trapanato il cranio". Unico, leggero disappunto: "me l'avessero comunicato prima avrei evitato di tagliarmi i capelli".
Ma arriviamo a noi e all'intervento in questione. Provano a inserire lo stent, si sposiziona. Secondo tentativo: Idem. Terzo tentativo: si spezza la microguida dello stent all'interno dell'arteria cerebrale. Numerosi tentativi di recupero del moncone della microguida falliti. Successivo e necessario posizionamento di uno stent a fissaggio del moncone medesimo. Ovviamente aneurisma ancora in loco + 2 corpi estranei non previsti: stent e moncone di microguida. E questo è tutto. Ora mia moglie, decisamente provata sotto il profilo morale, è in attesa (sperando non si verifichi nel frattempo un "evento avverso”) di risolutivo intervento “chirurgico” in un'altra struttura. Non aggiungo altro.
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