Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Milano
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Umanità soltanto nel nome

Scrivo di quello che é successo al mio giovane padre dopo pochi giorni che é passato a miglior vita. Saliamo dal sud Italia a Rozzano i primi di marzo 2018, fiduciosi di trovare una cura al male di mio padre, appena scoperto in un piccolo paese senza reparto oncologico. Prima visita specialistica privatamente, poi altre 2 in oncologia. Poche spiegazioni, paghiamo tutto perché mio padre, non essendo in pensione, lavorava e per la sua salute eravamo disposti a tutto. Il prof. ci fa "La medicina nulla può". Disperati per aver appreso di metastasi al fegato, chiediamo agli oncologi del team se una chemioterapia potesse essere d'aiuto. Prescrivono cicli, ma avremmo dovuto attendere 1 mese. Intanto mio padre perde 11 kg. mentre aspetta i referti delle biopsie.
Disperati ma ottimisti scendiamo a casa e a 60 km. da casa finalmente mio padre inizia la chemioterapia. Ci dicono anche loro che è terminale. A parte l'igiene ed i tecnici del reparto di oncologia, non salverei nulla dell'Humanitas e ciò che mi fa male, oltre all'avere perso in circa 2 mesi un padre, è l'averlo portato al nord in regime privato. Se tornassi indietro sceglierei il team della città di Verona, dove col solo ticket fanno il loro lavoro e apprendo che a livello di epatologia sono tra i migliori in Europa.

Patologia trattata
Adenocarcinoma pancreas.
Esito della cura
Nessuna guarigione

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da Andrea
13 Agosto, 2019
Ciao, mio fratello ha avuto la stessa sorte, deceduto poco più di tre mesi fa per tumore al pancreas con metastasi a fegato ed al peritoneo ed ascite. In Humanitas, reparto degenza, è stato trattato bene, ma non è riuscito ad arrivare alla chemio per complicanze varie.
Questa malattia non dà scampo, il tumore al pancreas come ben saprai è bastardissimo, i sintomi si presentano dopo molto tempo che ti ha invaso gli organi e non c'è più nulla da fare.
Io sono stato da un primario a Brescia con la sua cartella clinica e il responso è stato "nulla da fare"; a Verona ho scritto alcune mail, ho chiesto di poter loro inviare i referti di mio fratello per avere una opinione (sarei stato disposto a pagare con un bonifico pur di farglieli vedere anche a loro), ma non hanno accettato, avrei dovuto portare mio fratello da loro, ma purtroppo non era in grado di reggere il viaggio da Milano.

Tutto il mondo è paese, siamo nelle mani di medici che sono persone e, in quanto tali, ve ne sono di brave e di meno brave.

Un abbraccio,
Andrea
Inviato da Maria
15 Agosto, 2019
Stessa sorte a mia madre. Dopo una diagnosi errata hanno cercato di rimediare con una radioterapia palliativa. Tra le lungaggini di visite oncologiche a pagamento, visite con i radioterapisti, invio di documentazioni la situazione, si è aggravata e se ne è andata senza iniziare alcun trattamento. Anche i dottori sbagliano, ma sentirsi dire dall'emerito professore endoscopista che da mesi affermava con sicurezza che non era un tumore, che io gli trasmettevo ansia immotivata ecc., beh, lascia parecchio amaro in bocca, visto che mia madre era perennemente sotto controllo e pensavamo di esserci rivolti ad un istituto di eccellenza.
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