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Il reparto degli invisibili
Mio padre è stato ricoverato per un mese nel reparto Medicina- Gastroenterologia in seguito ad un ictus che gli ha tolto tutto.
In queste situazioni l’onda emotiva da gestire e da sopportare per i familiari è molto forte.
Tutti conosciamo le problematiche e lo stress a cui è sottoposto il sistema sanitario, tuttavia, in certi contesti, è un atto doveroso da parte dei medici comunicare e ascoltare.
E’ il primo passo per creare un rapporto di fiducia. E’ un aiuto che fa sentire meno soli e spaventati.
Un medico dovrebbe alzare lo sguardo dalla tastiera del pc, non dovrebbe chiudere la porta mentre stai aspettando di parlare con qualcuno, non dovrebbe essere irritato, infastidito quando gentilmente si chiedono informazioni del proprio caro. Non dovrebbe confondersi con un altro paziente.
Ci siamo sentiti invisibili.
Abbiamo fatto l’accattonaggio in un corridoio sperando che qualcuno ci dedicasse 2 minuti.
Ho dovuto essere aggressiva per essere vista e per avere l’attenzione di un medico, che mi ha ricevuto in una stanza.
Per completare il quadro, mio padre è uscito da quel reparto con una piaga al tallone.
Non aggiungo altro.
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