Dettagli Recensione

Dopo uno sgradevole incontro con un anestesista frettoloso e brusco, alle 07.30 del giorno fissato mi reco alla clinica Petrucciani per un piccolo intervento ginecologico senza ricovero. La cosiddetta sala d'aspetto é in realtà solo un freddissimo ambiente di passaggio per altri settori della clinica, per il bar e gli ascensori, dove tutti, pazienti e parenti, siedono sulle solite seggiole in fila e aspettano che un infermiere ogni tanto si affacci dall'ascensore e gridi un nome. Nessun membro del personale é presente, impossibile conoscere come sono organizzate le chiamate per le varie sale operatorie, i possibili tempi di attesa, niente di niente. Io ho 77 anni, e oltre al problemino ginecologico, soffro di ipertensione, artrosi cervicale e alle ginocchia, mal di schiena. E sono digiuna dalla sera prima, con il divieto di prendere pillole e di bere anche un solo goccio di acqua. In queste condizioni aspetto sei ore, dico sei ore, e non ho idea di quanto dovrei aspettare ancora se restassi. Ma alle ore 13.45, stremata, sento che non sono in grado di affrontare la sedazione e l'intervento, così me ne vado. Mi domando perché la clinica non organizza tempi diversi per le attese e non rispetti almeno i pazienti più anziani, evitando di infliggere loro ore di penosa attesa che oltre tutto logora anche il sistema nervoso. Io in questa clinica non tornerò nemmeno in fotografia. Vado al Nord dove danno, e rispettano, appuntamenti ragionevoli.