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Pronto soccorso alcuni bravi altri no
Voglio render noto quanto accaduto a mia moglie Anna Capitoni, invalida civile per ipovedenza e depressione, nel corso dei giorni che vanno dal 25 Aprile al 1 Maggio - accadimenti relativi all'accesso al Pronto Soccorso.
Intanto esprimo gratitudine a tutti quegli infermieri e medici che con dedizione si prodigano per alleviare le sofferenze di chi giunge in tale contesto. Tuttavia quello che è accaduto getta delle ombre sul servizio a causa del comportamento di pochi a danno di tutti gli altri.
Nel corso del periodo indicato, mia moglie ha dovuto accedere alle prestazioni di P.S. in varie occasioni, a causa di insufficienza respiratoria che in un soggetto già provato dalle invalidità su accennate, evidentemente e' risultato ancora più debilitante.
Ma vengo all'accaduto. La mattina del 1 maggio e' stato fatto alle 3.00 di mattina il terzo accesso consecutivo, sempre a seguito della insufficienza respiratoria di cui sopra. Dopo il primo soccorso e le indagini relative, finalmente e' stato trovato l'antibiotico necessario a debellare l'infezione, senza che lo stesso abbia comportato come conseguenza la comparsa di sparsi bronchiali. A fine mattinata, dopo la prima somministrazione, mia moglie e' stata trasferita all'OBI per successive terapie. Tutto bene fino a quando, a cambio turno, alle 14.00 e' arrivato il nuovo medico, che si è limitato nell'intero pomeriggio a comunicare l'esito degli esami dell'emocromo fatti la mattina in PS.
Va bene così. Verso le diciannove ci comunicava che mia moglie sarebbe stata dimessa, visto che già aveva fatto 2 somministrazioni così da continuare poi a domicilio le successive per 5 giorni. Ci consegnava poco dopo tutta la documentazione delle dimissioni, le ricette e le prescrizioni. Poco dopo ritornava sui propri passi dicendo che non andava bene perché si era resa conto che di somministrazioni ne era stata effettuata una sola. Decideva quindi alle 18.30 di procedere alla seconda somministrazione, in modo da dimettersi entro le 21.00 prima d cambio turno. Alle 20.10 era finita la somministrazione e, passata una mezz'ora, disponeva che potevamo andare a casa e che avrebbe mandato una infermiera a togliere aghi e flebo.
Alle 20.40, non avendo ancora visto nessuno, ci siamo permessi di sollecitare la dimissione ma la dottoressa era scomparsa. Nel frattempo si avvicinava l'ora del cambio turno e via via le infermiere venivano sostituite, ma del medico nessuna traccia. In realtà una infermiera alle 20.45 affermava che la dottoressa era a cambiarsi. Noi non la abbiamo più vista. Nè lei nè il medico che avrebbe dovuto sostituirla alle 21.00. Gli infermieri erano imbarazzati perché avevano davanti agli occhi l'appunto che diceva dopo la flebo di mettere la paziente, ma sul computer non esisteva la chiusura.
Chiedevamo comunque di uscire visto che avevamo le cartelle ecc., nessuna risposta da parte delle incolpevoli infermiere che, anzi, si prodigavano senza esito. Siamo dovuti uscire senza la chiusura della pratica intorno alle 22.00, distrutti e disperati.
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