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Reparto ortopedia femminile eccellente- dr Londini
Il personale del pronto soccorso, tranne due persone molto gentili e disponibili che hanno fatto quello che hanno potuto, è decisamente maleducato, cafone, con totale assenza di rispetto per la sofferenza degli altri e per il minimo rispetto del pudore della persona; a parte circa le sei ore di immobilità su una barella con supporto spinale, non di certo confortevole, alla richiesta di poter assolvere ad un bisogno corporale, a mia moglie è stata consegnata (dopo 15 minuti eterni per una incontinente) una padella: consegnata in mano, come a farle intendere usala e non rompere. Alle mie rimostranze riguardo il fatto che ci trovavamo in mezzo ad altre persone di ambo i sessi e che mia moglie indossava un vestito aderente e non una gonna larga che potesse nascondere o mascherare l'operazione, e che per un minimo di pudore e decenza sarebbe stato meglio spostare la barella in un luogo un pò più riservato, un addetto ha trasferito la barella nell'ambulatorio del pronto soccorso con alle spalle della barella stessa una porta aperta che dava sull'atrio, e quindi con la massima visibilità da parte di ogni astante e passante ed una porta di vetro a battenti scorrevoli sul davanti, con una fotocellula che apriva la porta ad ogni passaggio e quindi sempre e totalmente aperta per un apmpio e confortevole controllo visivo dell'operazione che si stava effettuando; il tutto con l'assistenza di un addetto che ha cercato di proteggere la privacy di mia moglie piazzandosi davanti alla porta a scudo visivo parziale, mentre due donne, al bancone, ridevano e chiacchieravano dei fatti loro, mangiando un panino. Almeno una, se non altro per rispetto del pudore femminile, sarebbe potuta intervenire, se non per aiutare ma per chiudere la porta. VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, per chi dirige la struttura e non allontana queste persone che umiliano i pazienti: queste sono le persone che discreditano tutta la struttora, vanificando quanto di buono viene fatto in altri reparti. Alla luce di questa premessa di trattamento, avevo già chiamato una ambulanza per trasportare immediatamente mia moglie in una struttura di Verona o Bologna, quando un conoscente medico, primario in una struttora ospedaliera di Bolzano, da me contattato, mi ha assicurato che il reparto di ortopedia di Grosseto funzionava in maniera veramente egregia: ho quindi rinunciato al trasferimento e lasciato operare mia moglie: per tutto il periodo di ricovero ha ricevuto la massima assistenza, fornita con assoluta competenza e gentilezza, anche nei miei confronti.
Un grazie di cuore al Dott. Pier Giorgio Londini ed agli altri medici del reparto, assieme a tutto il personale; sanno capire e rispettare il dolore, il pudore ed i disagi di chi si trova in un letto impossibilitato a muoversi.
Un grazie ancora al personale tutto di un reparto che, a mio avviso e non conoscendo il trattamento in altri reparti, da solo compensa quanto di negativo ho riscontrato nella struttura di Grosseto.
Per doverosa conoscenza del Dott. Londini, sino alla completa guarigione di mia moglie, sarà da me richiesta la sua esperienza per fare da mentore a chiunque sarà addetto alla riabilitazione successiva all'intervento, nella clinica dove si trova ora mia moglie, ad Arco di Trento.
Chiedo scusa per eventuali errori ma ho scritto di getto, seguendo le mie considerazioni.
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