Dettagli Recensione
Considerazioni
Se c'è un ospedale dove desidereresti trascorrere la tua degenza, uno di questi è il Nefetti di Santa Sofia. L'ambiente è moderno, colorato con tinte pastello alle pareti, letti ultrafunzionali per assistito ed operatori, pulizia accurata, ambiente silenzioso, dotazione di televisori e potrei continuare con altri elogi al personale, che a tratti è delizioso.
Però, come spesso accade in tutte la aziende ospedaliere, per tradizione la cucina è terribile. Conosco a memoria le obiezioni circa le motivazioni che da sempre vi hanno inculcato al riguardo. La molteplicità delle terapie in atto, è la giustificazione più comune (anche se non vera), ma in ogni caso si pone avanti il motto latino "est modus in rebus". Per il solito banale incidente, mia moglie è ospite dell'unità e, sebbene non soffra di patologie quali diabete o ipertensione, in questi giorni è soggetta una dieta definita leggera. Per sollecitare l'intestino è prevista una dieta leggera costituita da pasta asciutta, contorno di cubini di patate ed una monoporzione di formaggio spalmabile. Ciò non mi sembra giustificare la distribuzione di un piattino di spaghetti scolati da acqua non salata, ovviamente asciutti e secchi tanto da sembrare un ciuffo di capelli ripiegati su se stessi; i cubini di patate sempre scondite che vedo rifiutate persino da un inglese; una monoporzione di frutta della qualità più scadente in commercio e, come sempre, al gusto mela, perchè è noto che le culture alternative di pesche, albicocche od altre essenze sono state abolite da tempo. Niente bevande perchè sono diffusi i distributori automatici (che permettono ai gestori congrui guadagni). Guadagni che forse interessano anche i gestori delle cucine, od è solo una mia malignità?
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