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Urologia - asportazione totale della vescica
Vi racconto la storia di mia madre, che il 28 gennaio 2022 è stata operata di cancro alla vescica dal prof. Cisternino presso il reparto di Urologia.
Per spiegarvi bene quale fosse la situazione iniziale, devo partire dai suoi pregressi clinici.
Nel 2006 si scopre che mia madre ha un cancro al colon retto e viene sottoposta a cicli di chemioterapia e radioterapia con successiva asportazione del colon ed applicazione di una stomia per le feci.
Nel 2016 si ammala di cancro al polmone e viene sottoposta a nuovo ciclo di chemioterapia con lobectomia del polmone destro.
Pochi giorni prima di Natale del 2021 si scopre che è affetta da un carcinoma alla vescica di grande aggressività ed in stadio molto avanzato (T3).
Iniziamo immediatamente un calvario che ci porta in giro per l'Italia (da Napoli a Roma fino a Padova) e riceviamo sempre la stessa risposta: lo stadio della malattia ed i pregressi trattamenti radioterapici hanno danneggiato i tessuti fino a rendere l'intervento chirurgico impossibile da effettuare. Inoltre le chemioterapie non hanno effetto su questo tipo di carcinoma, per cui non resta molto da fare, e nemmeno tempo da vivere.
Siamo distrutti, la scienza e la medicina si sono arresi, nessuno osa prendersi la responsabilità di rischiare un intervento chirurgico.
Agli inizi di gennaio vengo a conoscenza del Prof. Cisternino e mi metto in contatto con lui.
Subito mi viene dato un appuntamento presso lo studio di Napoli.
Ci vado da solo, con una borsa in cui ripongo i documenti in mio possesso e tutte le mie speranze.
Espongo il caso a professore che in un primo momento non può fare altro che confermare la gravità della situazione.
Ci guardiamo un attimo in silenzio e pensiamo subito la stessa cosa: l'intervento è complicato ed ha pochissime possibilità di riuscita. Ma va fatto, perché è l'unica strada che ci lascia almeno la speranza e la coscienza di averci provato.
Il prof. mi congeda promettendomi che avrebbe organizzato il ricovero.
Così è stato. 10 giorni dopo mia madre era a San Giovanni Rotondo ricoverata presso il reparto di urologia.
Il 28 gennaio procedono con l'intervento.
Nove lunghe ed interminabili ore di sala operatoria. Quando il professor Cisternino esce dalla sala è provato, stanco. Ma porta una notizia che non ci aspettavamo: l'intervento è riuscito e la massa è stata asportata. Le urine sono state canalizzate in due stomie esterne.
Siamo al settimo cielo. Come noi, anche lui è contentissimo del risultato ottenuto. È stata dura ma il coraggio di fare quella scelta ci ha dato ragione.
La grande professionalità del professore, le gradi qualità umani e professionali dell'intera equipe, dello staff infermieristico e di tutti quelli che lavorano ad ogni titolo in questo splendido reparto, hanno dato i loro frutti.
Seguono altri 10 giorni di ricovero in un momento in cui il Covid non permette nemmeno ai familiari più stretti di vedere il paziente. Ma siamo tranquilli, mamma è in ottime mani e non fa altro che confermarci ogni giorno al telefono la grande disponibilità ed umanità degli uomini e delle donne del reparto.
Oggi è fuori pericolo, anche se abbiamo ancora un altro percorso da affrontare, ovvero resta ancora da fare qualche ciclo di chemioterapia. Ma siamo tranquilli e fiduciosi.
Voglio ringraziare tutti i medici, gli infermieri, il personale sanitario e tutti quelli che a qualsiasi titolo ci hanno ridato un sorriso.
Ma soprattutto voglio ringraziare il prof. Cisternino. Grazie professore, grazie di vero cuore.
Commenti
Grazie..
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