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Protesi d'anca al CESAT dott. PAOLO POLI
E così nel 2013 è venuto fuori che quel dolorino che mi portavo dietro ormai da diverso tempo non dipendeva né dalla gamba né dalla schiena: la radiografia sentenziava impietosa che si trattava di coxalgia per coxartrosi all’anca sinistra.
Ulteriore visita specialistica terminata con un laconico: la soluzione è l’intervento di protesi all’anca, non ci sono alternative.
Certo, un po’ la paura dell’operazione, il dolore non particolarmente fastidioso, i movimenti che comunque erano ancora accettabili, un amico di Torino che c’è passato prima di me e si è fatto due mesi tra ospedale, riabilitazione e problemi muscolari, hanno contribuito a rimandare la decisione.
I problemi però non si fermano anzi, aumentano lentamente ma progressivamente, quasi senza accorgersene e si impara così a convivere con la sempre nuova situazione, fino a quando l’anno scorso un medico nel farmi un certificato, mi dice: ma perché non vai al CESAT a Fucecchio? Ti garantisco che sono molto bravi e risolveranno il tuo problema: ancora sei giovane, non puoi continuare così..
Già, sono ancora giovane, ho 59 anni, che devo aspettare ancora? E così prendo coraggio, mi informo dove sia questo CESAT e prenoto una visita: entro e davanti a me si presenta il Dr. Paolo Poli mi vede, mi guarda negli occhi … ha già capito tutto: “la metto in lista per l’intervento”. Non sarà una attesa breve mi dice: 10- 12 mesi, purtroppo o per fortuna abbiamo molte richieste e non riusciamo ad esaurirle in tempi più brevi. Nel frattempo devi continuare l’attività fisica per quanto possibile con cura antinfiammatoria e antidolorifica se necessaria.
Mi tranquillizza dicendomi che l’intervento sarà effettuato con la nuova tecnica mini invasiva: anestesia spinale, taglietto di 8 cm. che non necessita di punti di sutura ma solo di un cerotto, 50 minuti di intervento, nessun taglio di muscolo, il giorno dopo l’intervento si può già camminare con le stampelle 5 giorni di degenza per imparare le tecniche di recupero e poi a casa senza alcuna riabilitazione.
Francamente sono uscito dal suo studio soddisfatto per quello che mi aveva detto, ma anche un po’ arrabbiato con me stesso: perché non c’ero andato prima se la soluzione era così semplice?
E così puntualmente a marzo del 2018, dopo 11 mesi dalla visita arriva la fatidica telefonata dalla sig.ra Edy gentilissima, per la preospedalizzazione: “venga domenica mattina che facciamo l’ingresso e poi lunedì verrà fatto l’intervento” Ero contento perché nel frattempo il dolore era aumentato, la notte mi svegliavo ogni volta che mi rigiravo nel letto e i movimenti si erano ridotti, camminavo a fatica … finalmente si va!
Ospedale antico fuori ma moderno ed efficiente dentro, stanza con due letti, tutto ciò che serve per mettersi tranquillo. Arriva il lunedì e si va in sala operatoria: si svolge tutto come previsto, nessun dolore nemmeno a fare le punture e i prelievi, durante l’operazione si percepiscono i rumori della fresa, del martello, della sega.. sembra di essere in una officina meccanica più che in un ospedale.. ma nessun dolore!
Arriva la frase tanto aspettata del dr. Poli: “abbiamo quasi finito ora richiudiamo, mettiamo il cerotto e si torna a letto: ora è tutto a posto!”
Si passa la notte insieme agli altri operati della giornata nelle stanze di monitoraggio per valutare istante per istante la situazione generale e la mattina si torna nel proprio letto. Arriva il Dr. Poli, mi saluta, mi chiede come va e mi fa vedere una fotografia sul telefonino: “questa è la radiografia della tua protesi… vedrai che tornerai in forma molto velocemente…” e ci credo! Non faccio in tempo a tornare e sdraiarmi sul mio letto che una infermiera mi dice: ha tutto con sè? Scarpe, stampelle? Alziamoci, stiamo in poltrona e poi nel pomeriggio andiamo a fare due passi…. Ma è sicura? Guardi che mi hanno operato ieri… “Appunto” è la risposta “è già troppo tempo che se ne sta sdraiato, è l’ora di alzarsi”.
Il secondo giorno andavo già da solo con le mie stampelle e ogni volta sempre meglio. La dottoressa addetta alla riabilitazione mi insegna a fare gli esercizi che saranno poi da proseguire a casa: non serve altro, bisognerà fare solamente ciò che ti dicono.
Il venerdì pomeriggio puntualmente mi rimandano a casa, sono contentissimo, ancora con l’ausilio delle stampelle ma è già tutto un altro andare!
Dopo tre mesi torno alla visita di controllo, le radiografie al bacino e all’anca stavolta sentenziano che è tutto perfetto! L’intervento ha fatto la sua parte posso tornare guarito alla vita di tutti i giorni. Le stampelle sono già andate via da un pezzo, i movimenti stanno tornando progressivamente normali.
Quando si riesce a fare ciò che non si faceva più da tempo, cose che sembrano banali come tagliarsi le unghie dei piedi o riuscire ad allacciarsi le scarpe da solo, comprendi quanto sia stato fortunato ad incontrare il dr. Poli che non finirò mai di ringraziare perché con la sua sensibilità e professionalità mi ha ridato la qualità della vita:
Naturalmente un ringraziamento particolare va al personale infermieristico dell’ospedale CESAT che è sempre stato gentilissimo facendomi sentire a mio agio il più possibile. Quando passavano a sentire se avevi bisogno di qualcosa e non avevo neanche suonato il campanello, sono cose che non hanno prezzo!
Si parla tanto di malasanità in Italia ed è anche vero, ma la buona sanità spesso riescono a farla le persone con la loro dedizione e professionalità.
Grazie ancora a tutti voi, io sono rinato a nuova vita e, se qualcuno leggerà questa recensione su QSalute avendo il mio stesso problema, non posso che consigliargli di NON INDUGIARE ulteriormente ed affidarsi a queste persone con grande fiducia.
Io, con grande ammirazione, vi mando i miei più sinceri ringraziamenti e saluti.
Riccardo Rettori
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