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PROTESI GINOCCHIO DOTT. LATELLA
Il diciannove di marzo, la festa del papà, la sera prima sono andato a ballare con la mia compagna Marcella all’Otel di Firenze.
A tutti i miei amici sembrava una cosa impossibile, perché sapevano che mi ero fatto la protesi al ginocchio sinistro ed erano passati pochi giorni.
Sembra una cosa impossibile anche a me perché salgo e scendo le scale, abito in una vecchia torre ed ho sessanta scalini molto ripidi, cammino bene senza stampelle e sono andato a ballare!
Tutto merito del Dott. Latella e di tutto lo staff dell’ospedale di Fucecchio.
A titolo di cronaca e per far conoscere a tutti la mia esperienza, racconto quanto segue:
Sono stato ricoverato il 21 di Febbraio scorso, accolto con gentilezza ospitato in una bella stanza con bagno (piacevole per i colori e l’arredo) e mi hanno subito preparato per l’intervento del giorno dopo.
Fin dal primo pomeriggio del mio arrivo mi sono reso conto dell’organizzazione che c’era. In poche ore dalle 15.00 alle 19.00 mi hanno preparato per giorno dopo.
Il 21 di Febbraio sono stato operato, voglio far notare che la camicia per la sala operatoria era di flanella bianca, contrariamente a quelle di plastica verde gelide e che per non farmi avere freddo mi hanno dato un tubo che gettava calore e che ho tenuto per tutto il tempo.
Quando sono entrato in sala operatoria sono stato sorpreso dalla bellezza di un ottagono di cristallo che c’era sopra, dalle tute dei chirurghi e dal casco dell’anestesista, mi sembrava un film di Star Trek. Avevo visto queste cose su un loro folder, ma tra il leggere e il vedere c’è un abisso.
Quello che voglio dire, con tutta sincerità, è che il chirurgo, l’anestesista e tutti gli infermieri, mi hanno trattato con grande umanità, non falsa, ma veramente sincera. Cosa rara di questi tempi!
Sono un vecchio signore di 76 anni e per tanto tempo ho fatto l’architetto, di persone ne ho conosciute tante e so riconoscere professionalità, efficienza ed amore.
Prima di dimettermi il dottor Latella, oltre essere venuto ogni giorno a vedere come stavo, mi ha fatto camminare senza stampelle e mi ha tranquillizzato dicendomi che avrei salito le scale di casa, cosa che è riuscita bene.
Ultima cosa: mentre uscivamo è arrivato il vecchio sacerdote che la domenica era venuto a trovarci e ci ha augurato e dato la benedizione della Madre del buon viaggio.
Ditemi Voi se riuscite a trovare uno luogo come questo: lì regna professionalità, efficienza e amore
verso tutti i pazienti.
A chi di pertinenza vorrei domandare questo:
perché non parlate di questo ospedale, sembra che vogliate nascondere un fiore all’occhiello della nostra Sanità.
Con certezza, a settembre tornerò per il ginocchio destro.
Di nuovo a tutti la mia gratitudine,
Giancarlo Lepri
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