Dettagli Recensione
La privacy dove sta di casa al Sant'Anna?
Visto oggi nella sala d'attesa 6 del Poliambulatorio 2:
1. sul video di chiamata vicino al numero è indicato il reparto (e la privacy?)
2. esce un'infermiera dalla sala A37 e chiama, attraverso il corridoio "chi deve fare la flusso?" verso la sala d'attesa oltre il corridoio. Si alza un signore lei gli chiede "E' tizio?" lui risponde "Sì, ma ho l'esame alle 14.00" (erano le 13.15) "Ha la vescica piena? Deve avere lo stimolo altrimenti va a casa". Lui le risponde che da casa sua a lì non ce la farebbe mai con la vescica piena e che, comunque, sul foglio di prenotazione che ha in mano c'è scritto che deve bere un'ora e mezza prima dell'esame e che poi mancano 45 minuti al suo esame. Alla fine lo fa entrare lo stesso, dopo aver fatto sentire a tutti che il signore non ha la vescica piena e che non ha fatto la preparazione correttamente.
3. E' così difficile pensare di mettere un uomo per un esame simile?
4. Perché tutti i presenti devono sapere come mi chiamo, che esame devo fare, che non ho fatto la preparazione corretta, che non ho la vescica piena e via dicendo? A cosa servono display di chiamata e numeri vari se tutti i vostri incaricati chiamano per cognome i pazienti urlando da dentro gli ambulatori?
5. Medici ed infermieri che vanno e vengono dagli ambulatori lasciando le porte aperte si comportano correttamente? Non avete quelle molle che chiudono le porte automaticamente?
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