Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Catania
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

E poi c'è lui... il dott. Marcello Ferrara

Ho conosciuto la struttura perché alla mia mamma è stato riscontrato un adenocarcinoma allo stomaco. Notizia spiazzante per tutti, lei per prima, lei che è sempre stata una roccia, lei che si è sempre occupata di tutti noi.

Il primo passo è stata una gastroscopia, chi l'ha eseguita (mi scuso non ricordo il nome) si è reso subito conto che qualcosa non andava, ed è proprio questo quello che ha riferito ad uno dei miei fratelli, la seconda cosa che ha suggerito è fare una visita con un medico chirurgo.
Capirete che in quei frangenti si è spaesati e poco lucidi, eppure mio fratello non si è fatto prendere dal panico, ha chiesto un nome, il nome di chi potesse seguirci nei passi successivi.
Il nome è stato quello del dott. Marcello Ferrara.

Il primo incontro con lui, subito dopo avere avuto la biopsia è stato breve, chiaro, quasi crudo lo definirei.
Si sa, nonostante sai già di cosa si tratti, speri sempre che ti venga detto che è un po’ meno grave di quello che sei riuscito a capire da sola.
Ed invece no. Lui, il dott. Ferrara, parla con molta chiarezza, senza tanti giri di parole, ma lo fa con termini comprensibili anche per un bambino di 5 anni, con disegni per farti capire meglio, con tono calmo e rassicurante e soprattutto guardandoti negli occhi, occhi che col tempo ho imparato a conoscere.

Uscite da li, io e la mia mamma ci siamo confrontate ed entrambe abbiamo avuto la stessa sensazione e cioè: diretto ma accogliente allo stesso tempo. Strano ma è così.

Il secondo incontro è stato il risultato della TAC.
Ero da sola all’interno della struttura e dopo aver ritirato il referto ho atteso per parlare con lui. Ho letto e riletto quel referto tante volte, ma non essendo un medico e non capendo del tutto determinati termini, non vedevo l’ora di avere conferme.
Ho atteso tanto, tantissimo in quella sala circondata da estranei, quando finalmente lo vedo arrivare, lo riconosco e lui, con mio stupore, riconosce me.
Legge il referto e tra mascherina e serietà non riesco a carpire nulla.
Il cuore a mille, fin quando lui con voce calma mi dice:
“va bene chiamiamo noi per il pre ricovero”.
Io ho solo detto: quindi? ma stavolta i suoi occhi sorridevano ed ha completato il mio quindi con un "non ci sono metastasi". Gioia immensa.

Siamo sotto covid e questo significa che quando ho accompagnato la mia mamma, già sapevo che non avrei più potuta vederla se non quando tutto sarebbe finito.
Il mio tramite in tutto questo percorso è solo stato il dott. Ferrara.

L’ha operata all’inizio di settembre, ore infinite di attesa, credo 6, ma ad un certo punto mi squilla il cellulare ed è lui e la prima cosa che mi dice è: “operazione andata bene, la chiamo prima di portarla in T.I. così può riprendere a respirare." Ed è vero, ho respirato.
Successivamente mi ha richiamata, dopo un’ora, per dirmi che l’aveva portata in T.I. e dopo un paio di ore è venuto a parlare con me.
Mi ha spiegato nel dettaglio cosa avesse fatto, naturalmente come se io avessi 5 anni, mi ha fatto il disegno, ha risposto alle mie domande, insomma, sono uscita da lì che se mi avessero interrogato sull’argomento le sapevo tutte, ovviamente grazie a lui.
Peccato non sia sempre così ed io oggi mi sento fortunata ad averlo incontrato.
Passa qualche ora, stavo per rilassarmi e lasciare andare la tensione, quando alle 19.18 mi squilla il cellulare. E’ di nuovo lui. Mi è parso subito strano.
L’inizio della telefonata sembrava tranquilla, ma il suo tono era un po’ diverso. La notizia è che deve rioperare la mia mamma urgentemente.
Pare che non tutte le torte vengono col buco e questa era una di quelle.
Capisce subito che sono spaventata, incredula, e allora di nuovo il suo tono cambia, cerca di tranquillizzarmi, mi dice di fare con calma perché ho tutto il tempo per arrivare in struttura senza correre.
In struttura ero con mio fratello, nipote e cognata, abbiamo atteso fino verso mezzanotte prima di vedere apparire lui. Ero fuori, ho corso quando l’ho visto e lui la prima cosa che mi ha detto è stata:
"non mi guardi con quegli occhi, è andato tutto bene."
Ecco, da questo momento in poi il dott. Ferrara non mi ha mai lasciata da sola. Quella notte mi ha chiamata dopo un'ora per dirmi che tutto stava procedendo bene, per poi aggiungere tranquilla rimango un’altra oretta. Era in struttura dalla mattina alle 7.00.
Per tutti i giorni a seguire, per tutta la degenza della mia mamma (21 giorni) il dott. Ferrara mi ha chiamato tutti i santi giorni per aggiornarmi, anche quando l’aggiornamento non c’era perché tutto era stabile, ma giusto per tranquillizzare chi, come me, era dall’altra parte.
E il suo non è stato, (anzi non è visto che continuo a sentirlo quando necessita) un trattamento speciale riservato a me, ossia quello che sto scrivendo di lui, lo fa con tutti i suoi pazienti.
Si definisce “Piliddusu” (pignolo) e una sera ha aggiunto, sono così che ci posso fare, quasi a scusarsi di questo suo modo di essere, di fare.
Ebbene, ho raccontato la mia esperienza perché di dottori, purtroppo ne ho conosciuti tanti, ed ho capito una cosa:
ci sono quelli che fanno i dottori per professione;
quelli con una buona NOMEA, bravi eh, ma costano un botto, ti operano e poi vanno avanti come se tu fossi un numero, nel senso che ti mollano ad altri dottori magari più bravi;
e poi, infine c’è lui, il dottor Ferrara, che ha sposato (oltre alla moglie) la sua professione, per lui il giuramento di Ippocrate è sacro e tu paziente/familiare te ne rendi conto subito.
Lui è di quelli che ti prende per mano e non ti molla più.
Ad avercene come lui.
Ultimissima cosa, la mia mamma sta bene e io gliene sarò per sempre grata.
Ps: grazie mille anche al Dott. Santangelo, definito dal Dott. Ferrara il suo prolungamento.

Patologia trattata
Adenocarcinoma allo stomaco.
Esito della cura
Guarigione totale

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da Barbara
05 Dicembre, 2020
Concordo. Bravissimo il dottor Marcello Ferrara, un angelo per i suoi pazienti, un chirurgo e medico eccezionale, un uomo umano.
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