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Pronto Soccorso
Mio padre è un operato oncologico e, non avendo più il duodeno, le vie biliari e la testa del pancreas, ha avuto una pancreatite 7 giorni fa. L'ospedale di Taranto era affollatissimo il 5 gennaio; dalle analisi del sangue effettuate in 60 minuti con referto, ci comunicano che i valori del pancreas erano a 1260, quando nella norma dovrebbero stare tra i 30 e 60.
Non essendoci posti per ricoverarlo e non avendo un reparto pancreatico, ci consigliano il digiuno per 48 ore con cura antibiotica orale. Dopo le 48 ore siamo tornati, come ci aveva consigliato il dottore, per riverificare i valori del sangue, sempre tramite pronto soccorso. Dopo un ora dall'accettazione con prelievo venoso, ci comunicano che i valori pancreatici si erano abbassati notevolmente, più della metà. Ciò significava che la terapia stava facendo effetto.
48 ore fa mio padre ha terminato la cura antibiotica, ma oggi si sono ripresentati gli stessi sintomi, anche più intensi, come dolori e vomito. Allora pensiamo bene di andare al MIULLI perché, avendo un reparto pancreatico, magari avrebbero prestato soccorso e attenzione superiori. Invece, dopo 6 ore di attesa, sapete cosa hanno fatto al pronto soccorso? NIENTE. Assolutamente NIENTE, neanche le analisi del sangue per vedere i valori del pancreas quali fossero e magari non so, fare una flebo per idratare un paziente che ha vomitato, che è digiuno e che non sta bene. Non hanno fatto NIENTE, ci hanno consigliato di tornare l'indomani mattina che sarebbe stato presente il chirurgo pancreatico. Gli hanno dato un toradol per via orale e ci hanno mandato a casa. Ora io spero vivamente che mio padre arrivi a domani e che non si verifichino complicazioni nella notte!
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