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Modo poco consono alla dimissione della paziente
Righi Bianca, mia madre, di anni 102, è stata portata al pronto soccorso di Osimo (su segnalazione delle infermiere della Fondazione Recanatesi, dove è ospite). E' stata dimessa in condizioni critiche dopo appena 1 giorno di pronto soccorso. All'atto della dimissione, il medico di pronto soccorso dr. Curto Rita ha detto che poteva essere seguita presso la Fondazione Recanatesi, dove si trovava come ospite, quando l'infermeria del centro si è subito allarmata viste le condizioni della paziente. La mattina del 5/1/2016 è stata cominciata, in pronto soccorso, la terapia con Tazocin 1f x2 ev per 7 giorni. Fortunatamente, io presente di pomeriggio, al centro Recanatesi mi sono preoccupata della somministrazione serale di questo farmaco che, però, l'ospedale, all'uscita, non me ne ha dato neanche una scatola e l'indomani era il 6 gennaio, giorno festivo. Il medico di base non era rintracciabile, la cura doveva essere somministrata e continuata. Non vi dico quanta ansia per trovare una farmacia che mi desse questo farmaco (anche poco usato) e le peripezie che ho fatto per andarci ben due volte da un farmacista compiacente e aprendo per me la farmacia nel giorno festivo successivo perché, la sera prima, non aveva tutte le scatole. Non è stato per me piacevole questo trattamento. Lo segnalo solo ora perché essendo da sola a gestire mia madre che ora (nonostante la sua età) sta bene, non avevo il tempo per segnalare questa bruttissima vicenda capitatami.
Pellicciari Giannina (figlia)
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