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NEFROSTOMIE BILATERALI
Tutto ha inizio il 20/04/2022, quando ricoveriamo mia mamma tramite un accesso in pronto soccorso del P.O. Umberto I. Tanto per cominciare, ogni qualvolta andavamo a parlare con i medici non trovavamo mai lo stesso e soprattutto mai il primario; poi ci davano notizie diverse da un giorno ad un altro e questo a capire che disorganizzazione ci poteva essere! Mia madre è stata ricoverata ben 40 giorni, è uscita il 30/05/2022 con una diagnosi di fibrosi retroperitoneale (che è una malattia rara) e qui già avrebbero dovuto aprire un iter per consigliarci un ospedale o un centro per tenere sotto controllo questa patologia, invece è stata dimessa consigliando un gastroenterologo.. Ad ogni modo, in questi 40 giorni hanno messo nefrostomie bilaterali perchè questa patologia colpisce i reni; hanno messo degli stent interni per togliere le nefrostomie ma poi ci hanno detto che questa massa fibrosa faceva piegare i tubicini; quindi è stata dimessa in discrete condizioni (come scritto sulle dimissioni) il 30/05/2022. Una volta a casa mia madre si lamentava che aveva dolori sotto la pancia e quando andava al bagno sentiva dolore e quindi decidemmo di andare da un urologo, anche perchè volevamo un altro parere. L'urologo ci ha consigliato di fare ulteriori esami, come la RSM con contrasto; nel frattempo mia madre ancora si lamentava per il dolore (nonostante gli antidolorifici per placarlo) e così siamo andati al pronto soccorso di Nocera Inferiore per capire il perchè di quei dolori. Fatti gli esami del caso, ecografia e tac, le somministrano Toradol e la rimandano a casa con una specie di terapia che ovviamente non è servita a niente. Ci consigliano inoltre un internista, in quanto secondo loro con era un problema urologico. Successivamente siamo andati un'altra volta all'ospedale di Nocera, sempre per il dolore che accusava, ma niente, di nuovo la mandano a casa con una cura farmacologica risultata inutile. Lì ci decidemmo di portarla al pronto soccorso al Moscati di Avellino, in quanto è uno dei pochi centri per questo tipo di patologie; subito l'hanno ricoverata portandola in Medicina generale e dopo 3 giorni ci diedero la tremenda notizia che aveva una carcinosi peritoneale avanzata con partenza vescicale. Questo per far capire l'incompetenza del reparto di Urologia di Nocera. Purtroppo mia mamma non c'è più ed io ad oggi ancora non riesco a darmi pace pensando che se a Nocera avessero capito cosa era, magari mia madre avrebbe potuto quanto meno combattere e forse l'avrei avuta ancora un po' con me.
Mia mamma se ne è andata soffrendo gli ultimi mesi per una diagnosi completamente sbagliata.
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