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Accoglienza infelice
Non posso dire nulla dell'ospedale Niguarda, perché ha salvato mio marito da un problema serio ematologico con trapianto di midollo autologo, però per il pronto soccorso mi sento di segnalare una pregiudizievole accoglienza di un infermiere, che lamentava del fatto che mio marito non avrebbe dovuto presentarsi al pronto soccorso per un problema legato ad una presunta fistole anale, purulenta e sanguinolenta, con in corso un trattamento antibiotico che al momento non ha dato grandi risultati e con in aggiunta un problema nell'urinare. Premetto nel dire che noi per primi non amiamo affatto passare le ore al PS con due bambine a casa, ma non amiamo neanche stare così con le braccia conserte, con il forte dubbio che possa essere il risveglio della sua malattia ematologica, che purtroppo proprio in fase di questi disturbi si era ripresentata. Con questo voglio solo sottolineare l'importanza dell'aspetto psicologico sin dalla prima accoglienza, importantissima per non far pesare al paziente la sua già precaria condizione, e della difficoltà di noi parenti nel supportare i propri congiunti così provati anche quando si sta bene, e con il timore sempre nel ricadere nel tunnel.
09/12/2017
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