Dettagli Recensione
Primo contatto pessimo, poi tempo perso..
Dopo un grave lutto e una grave malattia, ho sentito il bisogno del sostegno di un buon psicologo. Mi sono rivolta all'ospedale Niguarda di Milano. Qui, dopo un mese circa di tempo, mi fissano un appuntamento nel reparto che risulta quello sbagliato (psichiatria non psicologia). Con l'impegnativa in mano mi presento, mi fanno aspettare oltre un'ora per dirmi che dovevo andare in un altro posto. Faccio il giro dell'enorme ospedale e finalmente arrivo nel reparto giusto. Mi "accoglie" una dottoressa piuttosto scontrosa e sgarbata, che mi indirizza a un'assistente, la quale ha il compito di chiedere il motivo della mia richiesta di sostegno psicologico: visti i problemi abbastanza pesanti subìti nel giro di un solo anno, la prima dottoressa dice testuali parole: gli oncologici li faccio io. Orripilata da questo approccio, per evitare di finire con lei, mi affretto a dire che soffro di più per la perdita di mio marito. Lei sollevata mi dà il nome di un altro psicologo, il dott. Zana. Comincio i colloqui con lui, all'inizio si presenta come una persona accogliente, poi via via diventa sempre più annoiato e quasi stufo di sentire raccontare una vita difficile, comincia a dirmi che forse se tante cose mi sono andate male è colpa mia, forse non ci so fare con gli altri. In pratica ho sentito solo cose banali. A questo punto gli ho fatto capire che non avevo voglia di perdere altro tempo e che dopo un tot di sedute era il caso di chiuderla lì. Davvero una perdita di tempo. Non me lo aspettavo da un grande ospedale.
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