Dettagli Recensione
Ad un passo dalla salvezza
Sono stata ricoverata presso il reparto di dietetica e nutrizione clinica all'età di 17 anni.
Ho dovuto sostenere molte visite per essere ritenuta "idonea" a ricevere cure.
Dopo diversi mesi hanno deciso di ricoverarmi in regime di day hospital, nonostante avessero più volte ripetuto che ero in punto di morte e che non ero affatto nelle condizioni di tornare a casa da sola.
La visita in cui mi hanno "accettata" è stata traumatica: atteggiamenti scontrosi, fastidiosi, mi sono sentita nuda davanti a tutta quell'arroganza.
Non una sola parola sulle cure, sul peso e sul mio stato di salute.
Sono stata trattata da numero.
Entrata in sala, mi hanno somministrato una sottospecie di latte sporco volto a farmi prendere peso nei quattro mesi successivi.
Il primo colloquio con il dottor Fremiot è stato devastante e mi è stato detto che non ero malata e che potevo tornare a casa mia.
Quando ho chiesto di cambiare psichiatra, hanno fatto diverse domande, come a dimostrazione del fatto che il medico era ok, ma io no.
Alla fine, dopo diversi rifiuti di parlare con il medico, sono stata trasferita ad un'altra psichiatra.
La dottoressa Gentile non è mai stata gentile nè paziente.
le piccole conquiste per lei non avevano senso.
Tutti gli altri medici del reparto, dalla dottoressa Manna, alla dottoressa Ciceri, alla Donatella caposala, sono stati come una piccola famiglia.
Ringrazio Niguarda per avermi salvato ad un passo dalla morte.
Ringrazio me stessa per aver abbattuto certi muri che mi condizionavano l'esistenza.
Commenti
in che anno sei stata ricoverata? Magari ci siamo conosciute in reparto!
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