Dettagli Recensione

 
Ospedale Niguarda di Milano
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Protrusione cervicale

Mi sono affidata a questo reparto, era la mia ultima carta. Soffro di cervicobrachialgia cronica da dieci anni a causa di due protrusioni. Ho 38 anni. In questo lunghissimo periodo ho provato ripetutamente ogni sorta di terapia possibile, tradizionale e non. Visto primari, ortopedici, neurochirurghi, fisiatri. Il dolore non mi ha mai più abbandonato, sempre al mio fianco, giorno e notte. Dalla punta delle dita fino alla cervicale. Sono stata quest'ultimo anno in cura al Niguarda al reparto di terapia del dolore, dove abbiamo provato svariati farmaci fortissimi, con pochi benefici e tanti effetti collaterali. Abbiamo anche provato la scrambery terapy, usata nei malati oncologici per avere un po' di sollievo dai loro dolori atroci. Su di me nessun effetto. A gennaio sono stata operata e mi hanno tolto le due protrusioni a livello cervicale. Intervento riuscito perfettamente, ma dolore al braccio invariato. Il giorno dopo il dottor Notaro non si è presentato per vedermi, c'era un altro medico (mentre la sera prima mi aveva garantito che sarebbe passato, anche per farmi vedere le immagini, che le mie protrusioni non c'erano più). Durante la visita di controllo, avvenuta una settimana dopo l'intervento, ho esposto le mie perplessità, nel senso che il dolore devastante al braccio era invariato. Tant'è che nella mia cartella la dottoressa Montagna ha scritto a mano "NON BENE" o "MOLTO MALE", qualcosa del genere, per farlo poi vedere al dottor Notaro. Però ci siamo dette che forse ci vuole del tempo prima che il braccio riprenda le sue funzionalità, di pazientare, è stato martoriato a lungo. E abbiamo parlato della possibilità dell'inserimento dell'elettrostimolatore, perché non c'erano garanzie che fosse sufficiente togliere le protrusioni; e che mi avrebbe chiamata appena Notaro avesse avuto un attimo di tempo. Ho stretto ancora i denti e via. Nel mentre mi ha prescritto i cerotti Transtec, che non sono serviti a nulla. L'ho chiamata per informarla, per chiedere ancora aiuto e per capire come fare con tutti gli altri farmaci che volevo eliminare perché non mi facevano più nulla, ma mi ha detto di continuare a prenderli. Tutto ciò avveniva i primi di febbraio.
Il 20 febbraio le ho mandato un altro messaggio, scusandomi per il disturbo e chiedendole se aveva notizie per quando vederci, perché la situazione era NERA e l'unica cosa che placava per qualche ora il dolore era l'Oramorph, ma ovviamente non potevo andare avanti giornalmente a prendere morfina. La sua risposta è stata: Lo so.
Passano i mesi, il 4 aprile le mando un altro messaggio dicendole che il motivo per cui non mi ero fatta sentire non era perché ero miracolosamente guarita, ma non volevo disturbare e che la situazione peggiorava continuamente. NESSUNA RISPOSTA.
Vista la sua assenza ho dovuto chiedere al mio medico di base un aiuto per la diminuzione fino alla completa eliminazione di tutti i farmaci, dato che erano inutili.
Lavorano in un reparto di malati cronici, quindi sanno esattamente l'inferno che passiamo ogni santo giorno, i problemi che questi dolori creano alla nostra vita lavorativa, personale, sociale ecc... Siamo a giugno. A me non interessa se hanno mille pazienti e non riescono a stare dietro a tutti. Io sono una persona, e sto aspettando da gennaio. Completamente abbandonata.
Non c'è altro da aggiungere.
Grazie di tutto.

Patologia trattata
Protrusione cervicale.
Esito della cura
Nessuna guarigione

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