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Lezione di vita o...
La mia esperienza risale ad agosto 2012, quando al mio fidanzato fu assicurato il buon esito dell'intervento chirurgico con asportazione di stomaco e milza, nonchè la ripresa di una vita normale nel giro di pochi mesi, con la sola differenza della moderata quantità e dei tempi più distribuiti nella giornata dei pasti. Alla domanda diretta di Marco, di quanto tempo gli sarebbe rimasto da vivere senza l'operazione, il chirurgo dott. Zardini non dava risposta e lo rassicurava che, tolto lo stomaco e la milza, gli avrebbe fatto un buona pulizia e poi tutto sarebbe ripreso piano piano. Ovviamente l'ottimismo del chirurgo al quale ci si affida influenza non poco la scelta. Ebbene, durante l'intervento si scopre la gravità e la vastità del male: a questo punto mi chiedo se vale la pena procedere con un intervento demolitivo asportando stomaco, milza, omemento, cardias, resezione circa 2 cm. esofago, in nome del tentativo estremo di non salvare la vita, ma solo di allungarne il periodo. Marco dopo l'intervento, a parte le importanti complicazioni post operatorie, ha sofferto per altri 9 mesi, vedendosi rovinato nel fisico, ridotto all'invalidità, condannato alla consapevolezza di non essere pìù uomo ma una creatura da accudire con il timore della recidiva. Marco è stato un grande combattente, si è sforzato durante la fase di riabilitazione a mangiare e si è arreso solo quando, nell'ultimo mese, il suo fisico ha ceduto. La morale è semplice, meglio non strafare e lasciare vivere quel che resta senza "torture".
Io non mi farò convincere.
Luciana
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