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DELUSIONE
Sono la mamma di un ragazzo che adesso avrebbe 21 anni. Mio figlio è stato operato a febbraio 2011 di tumore al pancreas dall'equipe del prof. Pederzoli (allora primario del reparto di Chirurgia generale B del Policlinico di Verona Borgo Roma); aveva una massa di 2 cm. che ostruiva le vie biliari, quindi era da togliere. Il prof. Pederzoli disse a mio figlio che avrebbe dovuto riprendere a fare le cose di sempre. Il prof. Pederzoli affidò il caso alla dott.ssa Boninsegna che ci indicò tutto ciò che c'era da fare. Tutti i controlli fatti in precedenza andavano bene, ma il 2 maggio 2012 mio figlio fece una tac e da questa risultarono lesioni epatiche; questo risultato venne inviato a Verona e a Cesena dove era stato sottoposto ad una terapia radiometabolica. Dalla dott.ssa Casi di Cesena non abbiamo ancora avuto risposta, mentre dal dott. Rossato di Verona- che faceva da tramite con la dott.ssa Boninsegna, che insieme al prof. Falconi prestavano servizio nell'ospedale di Negrar- organizzavano un ricovero per Nicola (intanto il prof. Pederzoli era andato in pensione). All'ospedale di Negrar siamo stati 13 giorni, mio figlio è arrivato in ospedale che stava bene fisicamente ma lì giorno per giorno peggiorava e chiedeva continue spiegazioni al prof. Falconi, che lo tranquillizzava dicendo "stiamo facendo controlli" senza iniziare una terapia antitumorale. Nicola aveva massima fiducia nel prof. Falconi e quando quest'ultimo gli disse che non poteva più aiutarlo, mio figlio rimase profondamente deluso perchè aveva affidato la sua vita nelle sue mani.. Quando si parla di tumore tutti sanno che non bisogna perdere nemmeno un secondo, com'è possibile che mio figlio in 13 giorni non abbia fatto altro che esami di accertamento, ma non abbia fatto nessuna terapia per far bloccare la malattia? Purtroppo l'11 maggio 2012 Nicola è volato in cielo.
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