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CHIRURGIA ERNIARIA
Operato a settembre all'ospedale di Mondovì per ernia inguinale dopo oltre un anno di attesa causa Covid, a distanza di 3 mesi sono vittima di una recidiva con conseguente necessità di un nuovo intervento.
Pensando di essere solo sfortunato in quanto vittima di uno dei casi statistici in cui questo può accadere, e considerando la gentilezza del personale che opera nell'ospedale di Mondovì, ho pensato di rivolgermi nuovamente allo stesso nosocomio.
Prenoto la visita che, tutto sommato, mi è stata fissata prima di quanto mi aspettassi.
Ieri scopro casualmente che un collega due settimane fa è stato operato nello stesso ospedale, per la stessa patologia, dalla stessa giovane dottoressa. La differenza però è che lui è a casa con il catetere e grossi problemi di varicocele, patologia per la quale era già stato operato due volte e dalla quale si considerava guarito da anni.
Molto probabilmente anche lui necessiterà di un nuovo intervento.
Sarò malpensante, tuttavia per non sfidare le fortuna, ho disdetto la prenotazione chiedendo di spostarla in altra struttura.
Non è un giudizio sull'ospedale, ma il racconto di due episodi finiti male ed accaduti a breve distanza per un intervento definito "di routine".
Un giudizio negativo invece lo esprimo sull'organizzazione dell'ospedale di Mondovì perché è davvero molto migliorabile sotto tanti aspetti.
Tra visite, intervento e tampone, mi ci sono recato 5 volte nelle quali sono stato vittima, oppure spettatore, di numerosi "intoppi" legati a problemi di comunicazione, organizzazione e gestione oppure semplici dimenticanze.
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