Dettagli Recensione
Endoarteriectomia polmonare bilaterale
Mi chiamo Carmela e ho 45 anni. Tre anni fa sono rinata grazie all’aiuto di una persona meravigliosa, il Dottor Michele D’Alto della cardiologia SUN Ospedale Monaldi.
Un calvario durato tre mesi: vengo ricoverata presso l’ospedale di Cava dei Tirreni (SA) per dispnea ingravescente, dove viene posta diagnosi di trombo embolia polmonare e inizio terapia con Coumadin. Dopo circa 20 giorni di ricovero vengo dimessa, ma ritorno nel giro di una settimana per insorgenza di febbre e dolori alle spalle. Continuo allora la terapia, ma la cosa non si risolve; non sapendo più che fare i medici mi dimettono e mi trasferiscono presso l’ospedale di Nocera Inferiore (SA), nel quale vengo ricoverata per altri 30 giorni. Ai nuovi controlli strumentali riscontrano una trombo embolia polmonare con inizio di infarto polmonare sx, pertanto continuo la terapia con il Coumadin.
Ogni giorno al giro visita dei medici, mi veniva detto di stare tranquilla e di avere pazienza perché la ripresa era molto lenta, fino al giorno in cui il primario chiamò mio marito, dicendogli che purtroppo non c’era più niente da fare perché i trombi avevano ostruito il ramo principale dell’arteria polmonare. Per mio marito fu una doccia fredda e la stessa mattina si recò al Monaldi, per avere un consulto e un riscontro dei miei esami e lì fortunatamente incontrò il mio “angelo custode”, il Dottor Michele D’alto, il quale senza neanche guardarmi capì subito la gravità della situazione, disse che avevamo perso già molto tempo e che bisognava intervenire subito chirurgicamente. Ci indirizzò al Policlinico San Matteo di Pavia, nel quale venni operata urgentemente di “endoarteriectomia polmonare bilaterale”, avendo pochissimo tempo da vivere.
I casi di “malasanità” sono ormai all’ordine del giorno, ma talvolta la professionalità e l’umanità di un medico possono risolvere situazioni gravi, ai limiti del pericolo di vita.
Ora sono ritornata a vivere serenamente, effettuo controlli semestrali presso la cardiologia SUN dell’ospedale Monaldi, dove continua a seguirmi il caro Dott. D’alto, di cui mi fido ciecamente.
Ho conosciuto la vera sofferenza fisica, ho avvertito nitidamente il rischio di morire e sono ritornata a vivere grazie all’aiuto di un uomo di rara determinazione e dedizione per il suo lavoro, una persona splendida sia umanamente che professionalmente.
Il Dottor D'alto è stato per me come un faro nella notte e non smetterò mai di essergli riconoscente.
Carmela Battipaglia.
Commenti
Altri contenuti interessanti su QSalute