Dettagli Recensione
Non è stata una bella esperienza
C'è una sola dottoressa che devo ringraziare, ma non ricordo il nome. Capelli molto corti, castana. È la dottoressa che era di turno la notte che ho portato il mio Mattia in pronto soccorso. Lei lo ha seguito amorevolmente e al turno successivo è stata l'unica a prescrivere degli esami da fare.. (prima che arrivasse lei gli altri medici neanche lo consideravano). Come si fa con un bambino così piccolo?? A un certo punto hanno deciso che mio figlio doveva prendere l'antibiotico per vena. Ho scoperto che cercare una vena su un neonato è praticamente impossibile.. Ho dovuto assistere un pomeriggio intero al "bucherellamento" di mio figlio. Gli avranno fatto 20 buchi in giro per il corpo alla ricerca della vena.. senza riuscirci.
Il vero tasto dolente sono le infermiere, non tutte per carità, ma buona parte. Sembravano sempre infastidite quando le chiamavo, ognuna di loro mi diceva una cosa diversa, non professionali. Una è anche arrivata a dirmi che mi era stato imposto di dare l'aggiunta di latte a mio figlio e io non la davo.. quando in realtà nessuno mi aveva detto niente e poi figuriamoci se non nutro mio figlio! È stato constatato poi (a Padova) che il bambino non doveva mangiare così tanto perché gli si comprimevano i polmoni e stava peggio... Mi hanno fatto sentire una cattiva madre, io mamma da soli 10 giorni, con 38 di febbre e preoccupatissima per il mio piccolo. Personalmente mi sono trovata malissimo. Forse in reparto sono più bravi con i bambini più grandi.. Ho visto tutti piuttosto impanicati nell'affrontare la malattia di mio figlio, fortunatamente un paio di giorni dopo siamo stati trasferiti a Padova dove sono decisamente più competenti. Per la cronaca, a Padova ci hanno messo meno di mezz'ora a mettergli l'ago in vena, facendo al massimo 3/4 tentativi (non avrebbero potuto farne di più perché era già tutto bucherellato), hanno detto che l'antibiotico non era necessario, solo idratazione. Non doveva mangiare tanto, lo hanno tenuto a digiuno un giorno, idratandolo, e reinserito il latte gradualmente.
La prossima vado direttamente a Padova, dove anche lì certe infermiere sono quel che sono, ma nessuna mi ha mai fatto sentire una "cattiva mamma".
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