Dettagli Recensione

 
Ospedale di Manduria
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Crisi respiratoria e coma farmacologico

Mia nonna è stata ricoverata presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale di Manduria qualche giorno fa: ha avuto una crisi respiratoria e successivamente è entrata in coma farmacologico per un giorno. Mia nonna ha avuto la sfortuna di trascorrere i suoi ultimi giorni di vita terrena in un Reparto privo di ogni senso di umanità, privo di rispetto e abituato ormai alle troppe morti che in Reparto avvengono. Io non metto in discussione il fatto che mia nonna sia volata in cielo, ma ciò che mi fa rabbia è il modo e soprattutto l’accanimento terapeutico che questo personale ha dimostrato nei confronti della paziente, volendo sottoporla ad un intervento tanto INUTILE per alimentarla (Gastrostomia endoscopica percutanea) al punto tale che mia nonna è deceduta nella notte senza che sia stata sottoposta all’intervento per netta opposizione dei figli (i medici dicevano che i figli non erano i tutori della madre e che la paziente, che non era più in grado di intendere e di volere, aveva dato il suo consenso).
Si era solo interessati a due aspetti:
-La dimissione in tempi velocissimi;
-Sottoporla a questo intervento di Gastrostomia endoscopica percutanea.
Per sottoporla a questo intervento si era persino detto che le aspettative di vita di mia nonna erano buone, sebbene il giorno prima era stato detto l’esatto opposto.
Si era molto attenti alle norme igieniche, tanto che dovevamo entrare tutti coperti e successivamente al momento del decesso al posto di trasferire la nonna altrove, hanno fatto entrare una BARA in rianimazione sebbene ci fossero altri pazienti.
Io non so se tutti gli ospedali siano così, ma se mi viene chiesta un’opinione su questo ospedale, non posso che dire che non ho un buon ricordo. RIPOSA IN PACE NONNA.
Margherita.

Patologia trattata
CRISI RESPIRATORIA.

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da Elena
27 Ottobre, 2014
Il primo accanimento terapeutico per una paziente anziana e malandata già di suo è l'intubazione. Mi chiedo perché nel momento in cui è stata proposta, i parenti hanno chiesto di fare il tutto e per tutto anzichè scegliere di portarla a casa. Una volta sottoposta alle cure intensive i trattamenti si applicano secondo scienza e coscienza e nel rispetto e la dignità della persona umana. La Peg era uno di questi, necessaria per evitare un rischio di morte, quella per soffocamento che assicuro è una delle peggiori. La morte improvvisa poi in una paziente anche seriamente compromessa dal punto vista cardiologico, è un evenienza che può intervenire. Fate appello a quel minimo di umiltà dovuta alla consapevolezza della vostra ignoranza riguardo certi argomenti e piangete la signora Margherita in silenzio.
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