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Grazie dott. Cacciapaglia
Quando si parla del Sud si spercano molto spesso luoghi comuni ormai conosciuti, quasi sempre negativi, specie per quanto riguarda la sanità.
Mia madre, 88enne, è stata ricoverata presso la struttura ospedaliera manduriese dall'11 al 23 giugno scorso, quando è deceduta per le conseguenze di un carcinoma alle vie biliari, inoperabile.
Nonostante ciò, la dedizione, la professonalità e l'umana empatia che tutti mi medici hanno profuso nei confronti di mia madre, mi ha confortato e commosso al di sopra delle mie aspettative, consentendomi di accettare l'inevitabile epilogo della sua vita con la rassegnazione e la certezza che era stato fatto tutto l'umanamente possibile per salvare la vita di questa madre.
Non ringrazierò mai abbastanza il dottor Massafra, che ha tentato un difficile intervento su una donna così provata, e il dottor Fracasso, che ha voluto spiegarci con grande umanità la situazione disperata della paziente, ma soprattutto sarò sempre grato al dottor Cacciapaglia, che ha accompagnato mia madre alla fine come un "angelo della vita", evitandole lo strazio di sofferenze inutili, tanto che il passaggio finale è avvenuto con una serenità che ha lasciato un sorriso sul volto della mamma, che mi resterà come ultimo consolatorio ricordo di lei.
A questi medici, infermieri e a tutto il personale sanitario, va tutto il mio riconoscimento per aver trattato mia madre come fosse la loro.
Grazie.
Vito Iaia
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