Dettagli Recensione
Dal pronto soccorso al reparto Gastroenterologia
Portatore di stent biliare in corso di colangite preceduta da perdita di coscienza.
Dopo attesa di 4 ore vengo visitato a parole, dagli esami del sangue il medico presume che lo stent non sia occluso e non procede ad ecografia o altro esame diagnostico. Dopo un'ora e trenta, abbandonato dolorante in corridoio, vengo ricoverato a medicina d'urgenza in attesa di un posto libero a gastroenterologia, reparto dove circa un mese prima mi era stato posizionato lo stent tramite endoscopia. Durante la notte mi viene iniziata terapia endovena con Agumentin e al mattino vengo trasferito a gastroenterologia, dove si limitano per 48 ore a continuare la stessa terapia senza altre indagini. Firmo e me ne vado.
Dopo pochi giorni vado a pagamento dal direttore responsabile del reparto di gastroenterologia che non procede ad alcuna verifica, non mi fornisce il suo numero telefonico e mi dice che dovessi stare di nuovo male dovrei recarmi ancora al pronto soccorso. Nel mese seguente, ottobre 2015, soffro di malessere generale, nausea, febbre e dolori addominali. Tramite una conoscenza vengo indirizzato dal Professor Festi, direttore di gastroenterologia e specialista delle malattie delle vie biliari presso il Sant'Orsola. La visita completa di ecografia è accurata e si prolunga per quasi un'ora. Vengo ricoverato, immediata successiva ecografia diagnostica dilatazione delle vie biliari entraepatiche: si procede ad endoscopia e a rimozione dello stent che risulta ostruito ed infetto.
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