Dettagli Recensione

 
Ospedale Maggiore di Bologna
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Pronto Intervento Ostetrico Ginecologico

Ho deciso di scrivere questa recensione perché alquanto allibita da quanto successo ieri al Pronto Intervento Ostetrico Ginecologico dell'Ospedale Maggiore.
Per prima cosa, vorrei che fosse chiaro che chi si reca in una struttura di Pronto Soccorso- che sia Generale o come in questo caso Ginecologico- é perché ha davvero urgenza e bisogno di una visita medica e del responso di una figura professionale.
Mi sono recata al Pronto Intervento Ginecologico ieri nel tardo pomeriggio, alle 19.20 circa, già sapendo che probabilmente avrei dovuto aspettare delle ore perché vi erano donne incinta in attesa, e dunque giustamente, con una priorità più alta della mia. Fin qui nulla da obiettare.
All'accettazione mi é stato chiesto il motivo di ingresso, ho specificato che in un mese e mezzo ho avuto tre mestruazioni della durata ciascuna di sette/otto giorni e che l'ultimo ciclo non si concludeva. In pratica, é dal giorno 11 Febbraio 2014 che ho perdite di sangue ed il mio fisico risulta alquanto spossato e debilitato.
Io ed il mio compagno abbiamo da poco preso la residenza a Bologna, per lavoro e per studio, entrambi perché abbiamo da sempre creduto nell'efficienza delle strutture dell'Emilia- Romagna rispetto al resto del Paese. Io sono originaria di Venezia, il mio ginecologo, che mi segue da sempre, é dunque a Venezia, l'ultima visita effettuata (ecografia intra e transvaginale) risale ad Agosto 2013, ed oltre ad evidenziare problematiche che già conosco- utero con retroversione mobile, ovaie policistiche, etc...- non aveva nulla di particolare. Le mie mestruazioni sono sempre state dolorose, caratterizzate da cicli abbondanti e lunghi. Detto questo, non mi era mai successo di avere tre mestruazioni in un arco di tempo che va dal giorno 11/02/2014 ad ora, 29/03/2014, con breve pausa di dieci giorni dal 17 Febbraio 2014 al 2 Marzo 2014 e dal 10/03/2014 al 23 Marzo 2014.
MI sono recata al Pronto Intervento perché non sapevo davvero più cosa pensare, ho 26 anni e bisogno sicuramente di rassicurazioni e forse di scacciare via il pensiero di un'emorragia o qualcosa di più.

Tornando alla serata di ieri, dopo due ore di attesa quasi - che reputo giustificate data la presenza di donne in gravidanza - appena entrata nell'ambulatorio della Dott.ssa Calderara Maria Adelaide, mi sono sentita chiedere in modo aggressivo e del tutto fuori luogo che cosa volessi dato che quello era un posto "per chi é in maternità" ed il mio problema lo devo risolvere con uno specialista/il mio ginecologo/in un semplice consultorio. Riferendo da subito che questo ciclo, doloroso, lungo, spossante non cessava, mi hanno fatto controvoglia distendere sul lettino per l'ecografia di routine.
Per la prima volta nella mia vita ho trovato un Dottore, anzi, ancora peggio, una Dottoressa che non sa neanche minimamente che cosa significhi empatia e mettere a proprio agio un paziente.
Con fare brusco, canticchiando un motivo musicale a labbra serrate, ha iniziato a premere sulla pancia e sull'addome, senza delicatezza o senza chiedermi se provassi dolore. Mi ripeteva solo in continuazione di tenere le mani dietro la nuca, ma provando fastidio e dolore, tendevo sempre a spostare le mani verso la pancia.
In cinque minuti, parlando di alcuni campioni con l'infermiera e non dandomi la minima attenzione, ha redatto il verbale di Primo Intervento.
Al di là del fatto che recandomi in Ospedale sapevo di pagare il ticket, ma pur di essere controllata e di verificare che non vi fosse un'emorragia pagherei il ticket anche tre volte, nelle condizioni cliniche la Dott.ssa ha posto dolore 0, nullo. Ha trovato una cisti ovarica destra, ma non mi ha spiegato nulla in merito, non mi ha rilasciato nessuna foto dell'ecografia, cosa che mai mi era capitata prima, nonostante io abbia insistito, mi é stato detto di fare silenzio perché stava completando il verbale.
Non sono mai stata trattata così in tutta la mia vita e quando due anni fa mi sono recata al Sant'Orsola, ho ricevuto un tratto umano che la Dott.ssa non conosce. Alla mia domanda su come bloccare il flusso, se ricorrere al Tranex, non mi sono state date risposte precise, alle mie richieste su come procedere per la ciste ovarica mi sono sentita dire "bah", alle mie preoccupazioni su pezzi di parete interna che avevo perso nel corso di questo lungo ciclo mestruale mi é stato risposto con un secondo "bah", e con l'invito a rivolgermi al mio ginecologo/altre strutture.
Probabilmente, dati gli orari ed i turni massacranti ai quali sono sottoposti medici ed infermieri, l'empatia, la disponibilità, il principio ed essenza stessi della professione medica vengono totalmente dimenticati.
Devo altresì sottolineare la presenza di rom nel parcheggio di fronte all'edificio, il fatto che non vi fosse abbastanza pulizia anche dentro al reparto- di fianco al lettino dove mi sono distesa vi era un pezzo di carta forse della visita precedente-, nella sala d'attesa non vi erano sufficienti sedie e molte persone erano in piedi.
A visita conclusa, nonostante avessi spiegato che ho il ginecologo ancora a Venezia, mi é stato dato un foglio per consultori familiari, invece per esempio di consigliarmi integratori di ferro e magnesio.
Sono alquanto sconvolta, il mio compagno mi ha portato al Maggiore perché ha da sempre sentito parlare bene dell'Ospedale, ma ci siamo ricreduti e penso che non ci sia paragone con il Sant'Orsola.
Per quanto stress, stanchezza e noia un medico possa provare, si ricordi sempre che é un medico.
Distinti Saluti,
Dott.ssa E. Esposito

Patologia trattata
Perdite ematiche e tre cicli mestruali nell'arco di un mese e venti giorni.

Commenti

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Inviato da Ivana
07 Aprile, 2014
Ciao Erika,
non so se la mia risposta ti arriverà. Voglio dirti che ho letto questa tua recensione e mi sono rivista moltissimo nella tua posizione. Purtroppo è risaputo che la Calderara sia una dottoressa scortese. Anch'io sono capitata con lei, con la differenza che si trattava di una minaccia di aborto alla quale lei non ha saputo dare l'attenzione, la sensibilità e la cura che l'evento meritava. Prima di me ha buttato fuori un marito che, preoccupato, aveva solo chiesto informazioni sulle condizioni della moglie in PS e mentre faceva l'ecografia a me, parlava con altra gente e mi schiacciava la pancia come fosse un palloncino. Io ero lì, da sola, con il terrore di aver perso il mio bambino e quando infastidita, mi sono permessa di interromperla per sapere se il battito del mio bambino c'era ancora (pensa che situazione inverosimile), lei con fare cinico e strafottente mi ha risposto:"Eh, sì, un attimo....."
Non aggiungo altro.
Il Maggiore è decaduto moltissimo negli ultimi anni. Il personale è sempre arrabbiato e indisposto. I medici ci trattano con superficialità e pensano di avere a che fare con degli idioti. Vergognoso.
Mi rivolgo dunque a chi ci legge:"dobbiamo parlare, denunciare questi fatti e non subire. E' un nostro diritto previsto dalla legge. Quando una dottoressa è scortese bisogna farlo presente, senza paura."
Ps. Per la cronaca, adesso il mio bimbo ed io stiamo bene.
In bocca al lupo, Ivana
In risposta ad un earlier comment

Inviato da Giulia
18 Novembre, 2014
Ragazze, purtroppo confermo la poca professionalità, l'arroganza e la mancanza di empatia da parte della dottoressa.
Sono al nono mese e stamattina mi sono recata con appuntamento al Maggiore per controllare il liquido amniotico che nei giorni precedenti era scarso.
Intanto mi ha accolta con "Cosa ti hanno mandata a fare da me?"; poi innervosita ancora di più, mi ha introdotto lo speculo per vedere se avevo leucorrea (in tre giorni di visite tre esiti diversi oltretutto!), mi ha dato degli ovuli, cosa che gli altri due dottori (Mangiafico e un'altra dottoressa molto gentile) i giorni precedenti non mi avevano dato in quanto per loro era idrorrea e dovevo stare a riposo idratandomi molto.
Ad ogni modo, la Calderara mi ha detto che il liquido era aumentato del doppio aggredendomi con "IO LE DICO CIò CHE VEDO!!" e che quindi sarei dovuta tornare a fine novembre.. Se la prossima volta mi capita lei, rinuncio ad entrare, per mia fortuna con me c'era il mio compagno che ha assistito a tutto, é un medico ed è rimasto senza parole..
Inviato da evelina
21 Giugno, 2015
Ciao Erika,
mi chiamo Evelina e ho quasi 20 anni. Verso novembre ho avuto un aborto spontaneo, dopo qualche giorno il mio ragazzo (medico) mi ha accompagnata al pronto soccorso ginecologico del Maggiore. Non ricordo il nome della dottoressa, ma la visita fu esattamente come l'hai descritta tu: mi premeva forte sulla pancia non curante delle mie lamentela per il forte dolore. In più mi ha lasciato dei graffi con le dita, nonostante i guanti, durante l'esame interno e ho avuto forte dolore per giorni. Non andrò mai più in quel pronto soccorso ginecologico, sono rimasta sconcertata non solo dal medico, ma anche dalle infermiere.
Inviato da Annalisa
24 Ottobre, 2018
Ciao, leggendo le vostre recensioni ormai datate mi rendo conto che, a distanza di anni, la situazione non è cambiata. Purtroppo, di recente, ho avuto anch’io incontrato la Dott.ssa Calderara. Mi auguro solo che queste recensioni possano servire.
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