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Quando la malattia diventa opportunità!
Sono entrato nel reparto perché mi avevano parlato bene della dottoressa Mariaeva Romano, ed è a lei che mi sono affidato con assoluta fiducia, ottimamente riposta. La diagnosi di accesso era di LES con sintomi non ben definiti e, nel giro di una decina di giorni, mi hanno letteralmente rivoltato come un calzino, sottoponendomi ad una serrata serie di visite specialistiche e di esami (RMN, Ecografie, ecc.), che hanno portato alla diagnosi di: "Sindrome da anticorpi antifosfolipidi. Poliartite, verosimilmente paraneoplastica. Sospetta neoplasia prostatica".
Adesso sono a casa e sto seguendo una terapia molto articolata, in attesa del futuro controllo. Dal punto di vista medico ho trovato una competenza ed una professionalità mai riscontrate finora nelle tante strutture sanitarie che, mio malgrado, mi hanno visto ospite, ma l'aspetto meraviglioso che più mi ha colpito è stato l'approccio del personale (tutto) verso i pazienti. Cortesia, empatia e cordialità sono state le cifre più evidenti. I miei ringraziamenti vanno a tutti loro, ed in particolare alla dottoressa Mariaeva Romano che, con tanta competenza ed umanità, mi ha guidato in un momento della mia vita, tutt'altro che facile.
A voler cercare il pelo nell'uovo (e di questo mi scuso), segnalo una negatività ed una mancanza: il cibo, un po' al disotto degli standard ospedalieri; la mancanza di volontari, utili sempre, ma soprattutto a quei pazienti che, come me, sono lontani dai familiari.
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