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Gentilezza e sorrisi non bastano
E' molto difficile fare delle valutazioni quando la tua situazione è oramai compromessa e l'unica alternativa che ti rimane è una chemioterapia palliativa.
Ma è molto più difficile accettare l'atteggiamento scorretto di chi la propone a tua madre ben sapendo che questa non possa darle alcun beneficio.
E a maggior ragione quando insiste a proportela dopo un primo ciclo con effetti devastanti.
Era stato detto di parlare chiaro (sono del settore, avrei capito): qualora il rapporto costo beneficio non avesse giustificato il continuare, ce ne saremmo fatti una ragione e avremmo vissuto dignitosamente il triste epilogo.
Un medico onesto e competente avrebbe capito, e si sarebbe fermato. Avrebbe suggerito al paziente, o quanto meno ai familiari, di proseguire con una terapia di supporto. Evitando altri inutili danni e creando sofferenze e malesseri che prima non c'erano.
Dopo 3 settimane (non 3 giorni) trascorse in ospedale per fare 5 esami e, alla fine, senza una diagnosi certa, un medico sa che il paziente si affida completamente al suo giudizio.
Un medico onesto e competente sa che il paziente accetta incondizionatamente ciò che gli si propone.
Un medico onesto e competente dovrebbe anche saper ascoltare e interpretare il linguaggio del corpo in tutte le sue espressioni.
Gentilezza e sorrisi non bastano: servono a rassicurare ma sono fuorvianti e illusori, se alla base non c'è chiarezza.
Onore al merito per il personale infermieristico e ausiliario del Day Hospital e del piano, che dà valore al reparto.
Nullo è il sevizio di reperibilità: utile solo a confondere e a dirottare il paziente verso altre strutture quando il gioco si fa duro...
Una delusione per me, un peccato "mortale" per mia madre.
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