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Sono stato qui inviato dall'ospedale di Ravenna per una operazione ambulatoriale di rimozione di una cisti in zona deltoide. Fissato appuntamento per il piccolo intervento alle ore 16.40, con raccomandazione di essere in reparto almeno un'ora prima, arrivo alle ore 15.30. Già l'addetta alle informazioni all'ingresso del padiglione non è in grado di indicarmi con esattezza dove devo recarmi: "provi ad andare al secondo piano, poi al massimo scenderà al primo"!!
Mi muovo seguendo le indicazioni fornitemi dall'addetta al preoperatorio di Ravenna, e mi posiziono davanti ad un corridoio dove troneggia un cartello "NON ENTRARE, VERRETE CHIAMATI". Fine della giornata. Alle 18.15 ero ancora lì senza avere ottenuto una indicazione su eventuali ritardi o problematiche che comportassero tempi di attesa tanto lunghi. Alle 18.15 mi sono arreso e me ne sono andato. Fortunatamente la patologia permetteva un ritardo nella trattazione, ma una cosa così non mi era mai capitata. Il ritardo ci sta, capisco le emergenze, ma la mancanza totale di rispetto verso l'utente non la sopporto. Di ritorno mi sono fermato a Villa Maria Cecilia a Cotignola per il ritiro di un referto, e l'addetto all'ingresso mi ha subito avvisato "ci sarà un po' da aspettare": con un tre persone davanti ho atteso 9 (nove) minuti. Così, per dire.