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Fatemi pagare la guardia medica!
Gentile direttore del Pronto Soccorso,
Le scrivo in merito a un situazione da me vissuta e subìta sabato sera
Mia mamma non sta bene: un lieve mancamento, palpitazioni, sudorazione fredda.
Sospettando un attacco di ansia, telefoniamo alla guardia medica, ma lei appunto ci mette in.. guardia: mai pensare subito a un attacco di ansia, telefonate al 118.
Obbediamo e la dottoressa che ci risponde si raccomanda di portare subito la paziente al pronto soccorso, anzi vuol parlare direttamente con lei per convincerla.
Obbediamo ancora. Arriviamo al pronto soccorso dove, lo sappiamo già e siamo già armati di pazienza, ci attende una lunga attesa. Non ci viene detto che codice siamo. Lo intuiamo, o bianco o verde,(per inciso personalmente penso che chi va al pronto soccorso presumibilmente pensi di essere codice giallo, se no, che ci va a fare?)
Guardiamo il tabellone elettronico, ci sono codici bianchi che aspettano dalle quattro del pomeriggio, sono le 21.
Non osiamo chiedere. Gli occhi degli infermieri parlano già da soli. Colgo l’occasione a questo punto per esprimere la mia solidarietà a medici e infermieri del pronto soccorso. Davanti alle situazioni che stavano affrontando sabato sera, i codici bianchi e verdi facevano proprio ridere.
Ma mi chiedo..
Noi ci siamo recati al pronto soccorso su indicazione di due medici; ahimè, non abbiamo studiato medicina, di fronte alle risposte che abbiamo ricevuto al telefono, lo scrupolo di non fare ciò che è giusto (se la pelle non è tua) c’è sempre .
Dopo tre ore di attesa, che non ritengo neanche eccessiva, la paziente entra.. Capisco che davanti a un attacco d’ansia ci abbiano chiesto:“ Chi vi ha mandato” facendoci capire che loro avevano ben altri problemi.. Ma, il mansionario prescrive la routine degli esami.. e giustamente si aspetta un’altra ora.
Ma non è bello , mi creda, sentirsi giudicati e anche un po’ umiliati.
Allora pongo il quesito
Perché noi non potevamo rivolgerci alla guardia medica presente in ospedale, e perché non poteva farlo chi aveva mal di denti o mal di spalla e in seguito è stato curato con un antidolorifico? Perché intasare il pronto soccorso dove i medici stavano assistendo chi era in pericolo di vita? Perché non separare i casi veramente gravi da quelli che possono essere risolti più facilmente?
Forse la risposta ce l’ho: Chi da’ la certezza che un attacco d’ansia o una puntura di insetto non si trasformi poi in qualcosa di più grave? Di chi sarebbe allora la responsabilità.’
Carissimi, la responsabilità me la prendo io. La prossima volta ditemi che codice sono. Se sono verde o bianco FATEMI FIRMARE, vuol dire che ho tutto il tempo per cercare altre soluzioni. Oppure FATEMI PAGARE un medico che si prenda la responsabilità di curarmi, senza bisogno di esami diagnostici. Ma ne esistono ancora?
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