Dettagli Recensione

In un periodo storico in cui sono all'ordine del giorno le critiche al Servizio Sanitario Nazionale e i casi di malasanità in Italia, mi sembra assolutamente doveroso porre l'accento sulla competenza professionale e sull'umanità che ho personalmente riscontrato in tutta l'equipe del reparto di Cardiochirurgia dell'Ospedale "Vito Fazzi" di Lecce. Circa due mesi fa mio padre è arrivato nel suddetto reparto, nel cuore della notte, praticamente "morto", a causa di una dissecazione aortica particolarmente grave. In Pronto Soccorso non ci avevano dato speranze. Disperati, abbiamo trovato ad accoglierci un'equipe efficiente, umana, competente, che in pochi minuti ci ha illustrato, con molto tatto e nel modo più comprensibile possibile, la situazione di gravità in cui versava mio padre, quello che avrebbero fatto per cercare di salvargli la vita e le conseguenze che sarebbero potute derivare dall'intervento. Poche parole, dette nel modo giusto, fanno comprendere quando dei medici trattano un paziente non come "un caso", ma come "una persona", e noi abbiamo percepito che per quegli estranei, mio padre, in quel momento, era "una persona" da salvare ad ogni costo. Abbiamo "sentito" che era nelle mani giuste. Li abbiamo sentiti vicini, e così è stato fino alla fine della sua degenza, perchè si...loro gli hanno salvato la vita. Il dott. Scotto che l'ha operato, gli assistenti, gli anestesisti, gli infermieri, gli inservienti (che durante le 10 ore di intervento venivano a consolarci, a darci coraggio e ad offrirci un caffè), gli altri medici che lo hanno assistito in reparto....purtroppo non conosco i loro nomi, ma tutti, proprio tutti, resteranno nel nostro cuore per l'umanità e la competenza che li contraddistingue.
Un reparto efficiente, persone splendide.
L'intervento è perfettamente riuscito; dopo soli due mesi, mio padre è tornato addirittura a lavorare. Qualcuno lo chiama miracolo... Sarà anche un miracolo...ma per me, coloro che lo hanno compiuto, hanno un nome ed un volto.
Grazie infinite a tutti voi.
Valentina Mandolla